Dirigenti della Società della Salute contro utenti: gli operatori nel mezzo
Dopo la protesta del 29 aprile di fronte alla sede della Società della Salute di via Saragat contro la chiusura della commissione indigenza si inasprisce lo scontro tra gli utenti e la dirigenza. Il direttore Cecchi e l’assessore Capuzzi con un comunicato hanno continuato a negare la chiusura delle commissioni e “un clima di tensione, bugie e prevaricazioni che non mettono il personale nelle condizioni di svolgere correttamente il proprio lavoro”. Il coordinamento dei quartieri in lotta rispedisce al mittente le accuse rispondendo che “E’ a noi utenti che in maniera meschina è stato fatto credere intenzionalmente che la commissione fosse stata chiusa nel mese di Aprile per impedirci di accedere ai contributi; siamo noi utenti ad essere costantemente prevaricati , giudicati ed umiliati dal Servizio che invece di tutelarci ci comanda e ci sottomette.
E’ la Società della Salute a costringere i nostri figli a vivere quotidianamente in un clima di tensione dettato dalla loro incapacità di risolvere le problematiche sociali ed economiche che gravano sulle nostre spalle, come i distacchi delle utenze, gli sfratti e l’impossibilità di garantire una dieta alimentare sufficiente. Chi impedisce agli operatori del servizio di lavorare serenamente e con i giusti strumenti professionali è la dirigenza, che li costringe a mentire e a scaricare sugli utenti le scelte politiche di chi ha trasformato i diritti in una merce e che a sua volta usa gli operatori come pedine sulle quali scaricare le responsabilità. Ed è per questo che ribadiamo al Direttore Cecchi, che guadagna decine di migliaia di euro l’anno e pubblicamente accusa ed offende gli stessi utenti che dice di tutelare, che siamo noi a non accettare più tali comportamenti perché lesivi della dignità delle persone che si rivolgono al Servizio a causa della forte crisi economica e sociale in cui versa la nostra città.”
Adesso le parti politiche e dirigenziali della Società della Salute dovranno iniziare a prendersi le proprie responsabilità sia nei confronti degli utenti che dei lavoratori. I primi sono schiacciati dalla crisi e non trovano risposte ai propri bisogni in questo servizio. I lavoratori non sono messi in condizione di svolgere il proprio lavoro a causa dei continui tagli ai budget e delle direttive dirigenziali che invitano al risparmio riducendo i contributi. Nel frattempo è proprio con dei presidi informativi davanti alle ASL di via Garibaldi, di via Saragat e del CEP che da stamani è stata promossa l’assemblea pubblica del 12 maggio al polo Porta Nuova sulla giustizia sociale che tratterà anche della chiusura delle commissioni alla Società della Salute.