Nel pomeriggio di ieri è giunta la convalida del Daspo di piazza anche per gli ultimi due provvedimenti ancora aperti; si tratta di due persone accusate di istigazione a delinquere per aver preso parte ed essere intervenute al megafono durante la manifestazione per il diritto alla casa del 13 novembre.
In quella giornata decine di famiglie invasero pacificamente l’atrio comunale chiedendo un incontro urgente con il sindaco, che in risposta inviò le forze dell’ordine a picchiare e manganellare i presenti. E’ interessante riguardare, a mesi di distanza, le rivendicazioni dei manifestanti. Vi erano gli abitanti di Sant’Ermete che protestavano per i ritardi nel progetto di riqualificazioni; ora finalmente è emerso che i ritardi sono dovuti agli oltre 10 milioni di euro fatti sparire dalle istituzioni. Le famiglie sotto sfratto protestavano inoltre contro i favoritismi concessi all’imprenditore Bulgarella che aveva evaso 5 milioni di euro e presentato fidejussioni false; nonostante i tentativi della giunta di riabilitare l’amico speculatore, la cassazione pochi mesi dopo ha nuovamente posto sotto sequestro i suoi beni, mentre l’antimafia indaga…
Questo ad oggi il parziale intreccio degli scandali che il 13 novembre erano stati denunciati dai comitati di quartiere e per il diritto alla casa; ma fino ad ora gli unici a pagare sono stati appunto i due manifestanti che oltre alle botte della polizia hanno ricevuto la diffida per un anno dalle manifestazioni sportive. I due sono accusati di “comportamenti antisociali” e identificati come “assidui frequentatori” dello stadio, per cui si ritiene opportuno evitare che continuino a frequentarlo. Ancora una volta nessun nesso fra la manifestazione e il divieto di tipo sportivo, se non la volontà della Questura di mettere in campo una vendetta nei confronti dei manifestanti e di provare a separare il tifo organizzato dalle tematiche sociali. Tentativo inutile, perchè la Curva Nord di Pisa è sempre intervenuta, prendendo anche posizioni scomode, nei confronti degli accadimenti cittadini e nazionali; anche in seguito alla manifestazione del 13 novembre era stata espressa solidarietà alle famiglie manganellate con uno striscione allo stadio.
Questi due Daspo di piazza si sommano agli altri sei notificati in seguito al corteo contro la Lega Nord del 14 novembre. Per mesi nella città di Pisa si sono tenute iniziative di informazione e di protesta contro questo nuovo provvedimento sperimentato nella nostra città. Alcune settimane fa si è tenuto un presidio in Prefettura durante il quale sono state presentate le oltre 1600 firme raccolte per sostenere i ricorsi legali e chiedere di annullare i provvedimenti; tuttavia il Prefetto ancora tace, probabilmente stretto nella posizione imbarazzante di dover confermare un procedimento della Questura che presenta evidenti insensatezze e caratteri incostituzionali.
Nel frattempo continuano le iniziative in città; venerdì 27 al Newroz si terrà un dibattito e un concerto per finanziare i ricorsi legali; infatti se il Prefetto confermerà i Daspo di piazza, l’intenzione è quella di rivolgersi al Tar e, se necessario, arrivare alla Corte Costituzionale per dimostrare l’infondatezza di questa legge.