Il pignoramento di un bene di proprietà come la macchina, un’attività o la casa è sempre più frequente per quelle famiglie che fino ad ora erano sicure di poter contare sui risparmi ottenuti da una vita di sacrifici oppure ereditati dai parenti. Ma adesso, con l’approfondimento della crisi e dei meccanismi di indebitamento, questa sicurezza viene meno: basta accumulare un piccolo debito che nel corso degli anni aumenta esponenzialmente che va a peggiorare ed a mettere a serio rischio la propria stabilità economica. Una multa non pagata, una bolletta arretrata può far scattare un atto giudiziario che prevede il prelievo forzoso del proprio bene.
Il caso di Giuseppe Palla è ancora più assurdo ma fa capire bene quanto sia facile ritrovarsi senza la propria casa dove si è nati e cresciuti. Beppe ha ereditato dalla madre, nel 2012, una vecchia casa popolare riscattata negli anni ’70; nello stesso palazzo quasi tutti gli altri appartamenti sono stati riscattati e messi in affitto a studenti universitari mentre Beppe e la compagna hanno continuato ad abitarci anche dopo la morte della madre. Nel 2014 l’amministratore condominiale da il via libera a dei lavori per ristrutturare il tetto e la facciata. Beppe ha da subito espresso la propria impossibilità a pagare la sua parte, in quanto da anni, ha perso il lavoro in pescheria e si ritrova in una situazione di grave difficoltà. La cifra che spetta a Beppe è stata suddivisa e addebitata agli altri condomini del palazzo, scaturendo così un accanimento nei suoi confronti e conseguente richiesta del pignoramento dell’immobile in quanto adesso si ritrova debitore di 27 mila euro.
Il 26 gennaio 2017 Beppe sarà chiamato in tribunale dall’amministratore condominiale che vuole dapprima formalizzare l’eredità di Beppe che non ha mai fatto perchè non si è potuto mai permettere le spese di notaio per la successione dell’eredità e poi agire col pignoramento della casa di via Piave.
Ieri pomeriggio, un presidio di solidali e del Comitato di quartiere Gagno ha accompagnato Beppe all’assemblea condominiale: è bastata una bandiera contro i pignoramenti, due parole dette al megafono per spiegare al quartiere la situazione e soprattutto la determinazione di Beppe a far innervosire l’amministratore condominiale il quale, non sentendo alcuna ragione, ha chiamato i carabinieri. Questo è il vero volto di chi con tutta la sua prepotenza vuole togliere il bene di proprietà ad una persona già in una situazione di grave indigenza.
Questa mattina una conferenza stampa sotto casa di Giuseppe Palla, ha espressamente detto che la lotta per non uscire di casa è appena iniziata e il debito deve assolutamente essere ricontrattato. Tante sono le famiglie che vivono il dramma dell’espropriazione forzosa dei propri beni: Beppe ha trovato coraggio per denunciare pubblicamente la questione e invita tutte le persone nella sua stessa situazione a farsi avanti e ad unirsi a lui per lottare insieme contro questa ingiustizia.