Di seguito l’appello contro la chiusura della Nuova Periferia Polivalente, spazio in cui dal 2012 si portano avanti progetti di sport popolare e socialità, in modo gratuito e autorganizzato, in contrasto alle intenzioni delle istituzione: sgomberare, escludere, privatizzare.
Per firmare cliccare su questo link: https://www.change.org/p/contro-la-chiusura-della-nuova-periferia-polivalente-la-fontina-a-pisa?recruiter=569804834&utm_source=petitions_show_components_action_panel_wrapper&utm_medium=copylink
Pisa, 15 maggio 2012. Alle porte della città, tra il quartiere di Pratale e quello della Fontina, un corteo di centinaia di persone riapre gli impianti sportivi – di proprietà della Provincia – abbandonati da sei anni all’incuria e al degrado.
Lo scenario è avvilente: una distesa di erba incolta e di rifiuti, ferri arrugginiti e materiale da cantiere abbandonato, il casottino degli spogliatoi pieno di escrementi, residui di cibo ammuffiti, vecchi vestiti in parte bruciati… una situazione igienica ad alto rischio di epidemie per l’intero quartiere.
Con il contributo di tanti e tante che si sono organizzati e hanno offerto migliaia di ore di lavoro volontario, in un mese e mezzo questo spazio è stato completamente ripulito e restituito alla città: è nata la Nuova Periferia Polivalente. Un luogo che dopo quattro anni dalla riapertura continua a vivere dell’autorganizzazione dei tanti – studenti, bambini, famiglie, abitanti del quartiere – che ogni giorno lo attraversano per praticare gratuitamente sport, organizzare una partita a pallone, portare a passeggio il cane o semplicemente scambiare due chiacchiere; uno spazio che vede tuttora campi da tennis e calcetto ad utilizzo gratuito, una palestra popolare, un corso di kick boxe, eventi ludici e musicali che dureranno tutta l’estate. Un luogo che è divenuto l’antitesi dell’abbandono.
Sappiamo bene che la “temporanea chiusura dello spazio” voluta dalla Provincia, se davvero consentita, si tradurrebbe in un nuovo abbandono o nel tentativo di un’ennesima speculazione privata. È un copione che abbiamo già visto, la messinscena che ne deriva è una pièce grottesca in cui nel ruolo di salvatore degli spazi troviamo proprio i responsabili della loro decadenza. Ben lo sanno gli abitanti del quartiere cui le “chiusure” e le “messe in sicurezza” della Provincia avevano consegnato un luogo estremamente pericoloso, una bomba sociale e ambientale che solo la riapertura e il riuso collettivo hanno disinnescato.
Chi attacca questa esperienza mette sotto attacco il diritto allo sport gratuito per tutti e tutte e il diritto degli abitanti della città ad essere parte attiva nei processi decisionali. La Polisportiva della Fontina è, e deve rimanere, della città. Non permetteremo né che venga nuovamente abbandonata né che diventi oggetto dell’ennesima speculazione finanziaria da parte delle istituzioni e di qualche avventore del mattone.
Noi, insieme agli abitanti del quartiere, ai tanti giovani che praticano sport gratuitamente, ai bambini che affollano i campi ogni giorno, a chi con lavoro faticoso e costoso ha ripristinato quegli spazi che la Provincia aveva voluto abbandonare, rivendichiamo l’autorganizzazione che ha saputo recuperarli e NON ACCETTEREMO E NON RISPETTEREMO LA CHIUSURA DELLA STRUTTURA.
#noistiamoconlosportpopolare