Questa mattina due picchetti (uno in via Merlo a Cisanello, l’altro in via Mazzini) hanno respinto altrettanti sfratti; in entrambe le situazioni si tratta di sfratto da casa popolare, ordinati dall’Apes, l’ente, cioè, che dovrebbe garantire il diritto alla casa, e che invece ormai si comporta esattamente alla stregua dei grandi privati.
Le due situazioni di oggi riguardano quelli che l’Apes definisce come “senza titolo” persone cioè che vivono in quegli alloggi da anni e che hanno i requisiti di reddito per rimanervi, ma che l’ente non riconosce come assegnatari, poiché il contratto era registrato a nome di un genitore o un parente defunto. Nel caso di via Merlo, la stipula del contratto era stata vincolata al pagamento di una morosità arretrata, calcolata secondo parametri gonfiati, che l’assegnatario ha comunque pagato finché purtroppo non ha perso il lavoro; la situazione di difficoltà economica lo ha condotto nuovamente allo sfratto.
E’ evidente che l’Apes vuole portare avanti una linea dura contro una serie di famiglie le cui situazioni invece dovrebbero essere semplicemente sanate e regolarizzate. E’ il caso, ad esempio del tentativo di sfratto in San Giusto di alcuni giorni fa, rinviato al 20 ottobre. Contraltare di questa nuova ondata di sfratti da casa popolare sono le decine e decine di alloggi Apes tuttora vergognosamente vuoti. Proprio per organizzarsi e far fronte a questa situazione si terrà oggi pomeriggio un’importante assemblea cittadina, alle 17.00 in Logge dei Banchi.