Sabato 21 gennaio a partire dalle ore 9.30 davanti alla sede della Dussmann di Pisa, in via Matteucci 36 (Centro forum accanto a MediaWorld), si terrà un presidio di lotta insieme alle lavoratrici delle pulizia della Dussmann. Il 2 dicembre in un’assemblea a Viareggio si è costituito un comitato di lotta sulle condizioni di lavoro che riguardano le lavoratrici della Dussmann, la multinazionale tedesca che gestisce gli appalti per i servizi di pulizia e sorveglianza in diverse scuole della provincia di Lucca.
Come scritto nell’appello, “in seguito a un indiscriminato taglio di risorse a livello centrale, l’ultima gara d’appalto CONSIP del 2013 ha comportato un dimezzamento dei fondi per gli stipendi e una conseguente diminuzione del monte orario complessivo, con grave danno economico per le lavoratrici che, pur avendo contratti che prevedono un monte ore e relativi stipendi più alti (e comunque al limite della sussistenza), sono ora costrette a lavorare per un monte ore più esiguo e con stipendi da fame.
Come si è arrivati a questo?
→ Nel tentativo, chiaramente vano, di salvaguardare i (bassi) livelli salariali, i sindacati confederali hanno siglato a livello nazionale un accordo al ribasso che prevede l’istituzione di una “banca ore” anche in negativo. (…)
→ Non è valso a sanare la situazione il progetto ministeriale di qualche anno fa denominato “scuole belle” che prevedeva il “pareggio” delle ore attraverso l’utilizzo del personale esternalizzato in opere di riqualificazione degli istituti scolastici. Nei fatti, le risorse di questo progetto nella provincia di Lucca non sono mai arrivate.
→ Grazie all’ennesimo accordo al ribasso firmato dai sindacati confederali, la Dussmann può utilizzare in maniera selvaggia la flessibilità non solo dell’orario ma anche della sede di lavoro. Al punto che al minimo cenno di dissenso verso le scelte aziendali le lavoratrici corrono il rischio di vedersi trasferire a decine di chilometri di distanza.
Ma non sono solamente le lavoratrici le vittime del taglio selvaggio delle risorse. I tagli dell’orario hanno comportato un carico maggiore di lavoro in un tempo più breve, con cumulo dei carichi di lavoro e conseguente peggioramento inevitabile della qualità del servizi tutto a scapito di chi frequenta giornalmente le aule scolastiche: studenti e insegnanti. Disagio che aumenta anche perché spesso l’azienda non fornirebbe i prodotti necessari alla pulizia, con gravi conseguenze sull’igiene e sulla sanificazione dei plessi scolastici.”