In mattinata in via Mazzini nella casa di riposo Cottolengo si è tenuto un primo presidio di protesta contro il licenziamento di due operatrici sanitarie impegnate nell’assistenza agli anziani ospiti della struttura. Le due lavoratrici lavoravano nella struttura da quindici anni svolgendo 14 turni notturni al mese. A dicembre una nuova cooperativa, la Quadrifoglio 2, è subentrata nella gestione del servizio di assistenza notturna aumentando le misure di controllo sul lavoro e aumentando carichi e mansioni. Inoltre le lavoratrici erano sottoposte a un periodo di prova.
“E’ stato questo il fattore scatenante del licenziamento – dichiara Monica, rappresentante sindacale di USI – le due lavoratrici sono state licenziate per non aver superato il periodo di prova. Questo è assurdo. Di che prova c’era bisogno visto che lavorano lì da 15 anni? Inoltre il licenziamento è arrivato subito dopo la richiesta di un incontro sindacale con la direzione della cooperativa per discutere del nuovi carichi di lavoro e del nuovo piano di lavoro presentato. Un comportamento antisindacale che si è configurato come una ritorsione nei confronti delle lavoratrici, licenziate per sostituirle con personale meno formato, precario e più ricattabile”.
La nuova cooperativa ha imposto subito un ferreo controllo sul lavoro, incentivando anche i meccanismi di controllo e delazione reciproca tra i dipendenti stessi: “Il turno entrante annotava in un quaderno le mancanze del turno precedente: spondine mancanti, oggetti fuori posto, mansioni non svolte o svolte male… questo sistema è stato usato per attaccare le lavoratrici senza migliorare in nulla la qualità del servizio offerto agli ospiti della struttura”. Il turno notturno è seguito infatti solo da due operatrici per tutta la struttura lasciando diversi ospiti scoperti dell’adeguata assistenza. “Vogliamo il reintegro e un confronto sulle condizioni di lavoro. Anche l’istituto Cottolengo deve risponderne”.