E’ cominciata ed è terminata in piazza Garibaldi la manifestazione dei tifosi che, insieme agli ultras della Curva Nord, hanno voluto dare una prima dimostrazione di opposizione ai circa 90 daspo che stanno arrivando ad altrettanti ultras neroazzuri coinvolti negli incidenti di Pisa-Brescia dello scorso 17 settembre ad Empoli.
Erano più di 500 persone a cantare dietro lo striscione “Diffidate la nostra passione per giustificare il vostro errore” chiaramente rivolto alla questura che, nell’occasione della partita giocata nel campo neutro di Empoli, fece passare i pullman degli ultras bresciani di fronte al parcheggio dei tifosi pisani appena arrivati.
Alla manifestazione di questo pomeriggio hanno partecipato oltre ai gruppi organizzati della Nord, anche i club e i gruppi tesserati di altri settori che oggi hanno deciso di non andare in trasferta a Novara per stringersi intorno ai ragazzi colpiti dal daspo. Anche molti ragazzi delle scuole e famiglie con bambini hanno voluto prendere parte alla protesta contro le diffide.
Il corteo, oltre ai cori caratteristici che solitamente vengono cantati allo stadio, ha scandito chiari cori contro le forze dell’ordine e alcuni ragazzi hanno affisso sui cancelli delle prefettura lo striscione “Pisa non si piega”. Questo slogan ormai è un simbolo della città, nato subito dopo i fatti di Empoli e che si è esteso a tutto il periodo della protesta vittoriosa che ha cacciato via la società di Petroni e salvato il Pisa da un fallimento che sembrava inesorabile.
La manifestazione è terminata in piazza Garibaldi dove ultras e tifosi hanno allestito un impianto sonoro per poter dare la possibilità a tutti di ascoltare la partita. A termine di una giornata di lotta contro i daspo, la ciliegina sulla torta è stato il pareggio del Pisa al 94′ minuto e l’esultanza liberatoria di tutti i presenti.
La giornata di oggi è stato il primo momento di opposizione a questi ingiusti daspo. Da luglio ad oggi sono state molte le occasioni in cui il popolo sportivo pisano è sceso in piazza: contro la società romana e adesso contro l’accanimento repressivo delle questure fiorentine e pisane, senza scordarsi la mobilitazione contro i daspo di piazza che ha caratterizzato la prima parte del 2016.
I tifosi pisani sembrano destinati continuamente a soffrire, quando a causa di gestioni societarie poco affidabili, quando a causa della gestione di ordine pubblico sciagurata. Quello però per cui si contraddistingue da moltissime altre realtà in Italia e non solo, è proprio la determinazione e la compattezza con cui le ingiustizie vengono affrontate.
Le recenti vittorie contro i daspo di piazza e la liberazione della società dalla famiglia Petroni devono dare fiducia e speranza anche per questa ennesima e nuova lotta contro i 90 daspo: i tifosi neroazurri sapranno sicuramente mettere in campo ogni mezzo necessario per richiedere il ritiro immediato di tutti i decreti repressivi.