Stamattina le lavoratrici delle pulizie della Sodexo, multinazionale appaltante all’Ospedale di Cisanello e Santa Chiara, hanno nuovamente incrociato le braccia.
Questa volta lo sciopero ha visto decine e decine di donne scendere in piazza davanti alla rotonda del pronto soccorso di Cisanello per poi dirigersi all’interno dell’edificio 30, inscenando per diverse ore una forte e determinata protesta. Sono stati infatti occupate simbolicamente delle aree accanto al CUP (luogo di prenotazione e pagamenti dei ticket per le visite): due ampie stanze che le lavoratrici del comitato hanno subito allestito con decine di cartelloni, tavoli, sedie. per l’arco della mattinata il comitato dello sciopero 8 marzo ha volantinato, coinvolgendo altre figure lavorative dentro l’ospedale oltre che l’utenza. Infatti la battaglia che da più di un mese le lavoratrici della sodexo stanno conducendo è immediatamente legata ai diritti dell’utenza per la tutela della sanità pubblica.
Lo stato di agitazione infatti va avanti denunciando la pericolosità sia per gli operatori che per tutti i cittadini che usufruiscono del servizio sanitario pubblico della politica di sodexo che da “multinazionale vecchio stile” risparmia su materiali, non fa attenere le giuste procedure in merito all’inquadramento professionale, alla formazione, alla sicurezza. Non soltanto infezioni, ma anche stress e malattie professionali sono all’ordine del giorno, con una costante tensione delle lavoratrici con i responsabili aziendali ma anche con i vertici dell’Inail ed il medico aziendale.
Le lavoratrici delle pulizie vogliono semplicemente smettere di essere l’ultimo anello della catena di un sistema sanitario sempre più aziendalizzato, in cui i ritmi di lavoro sono massacranti, e le varie figure (Oss, infermieri, medici, pazienti) sono costretti ad una produttività tutta a beneficio dei grandi manager e delle Aziende che guadagnano dagli appalti.
Dopo circa due ore e mezzo di occupazione delle aule interne all’edificio ospedaliero, le lavoratrici hanno preso tende, gazebo e cartelloni e si sono spostate in corteo all’edificio 200, centro direzionale dell’azienda ospedaliera, già meta l’8 marzo di contestazione durante la giornata di sciopero globale del movimento “non una di meno”.
il direttore generale Tommasini ha incontrato il comitato di lavoratrici. Lo stato di agitazione sta vedendo la azienda sodexo reagire in modo scomposto ed isterico alle rivendicazioni di più sicurezza e più tutela economica e sociale delle donne impegnate nel servizio di pulizia. Le lettere di richiamo disciplinare spedite come ritorsione e come grave comportamento antisindacale ammontano, dall’8 marzo ad oggi, a 6. Il direttore generale non può “mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi” bensì ha il dovere di vigilare sull’appalto. Non soltanto la recente modifica al decreto sugli appalti che prevede la piena responsabilità solidale del committente, ma anche lo stato di agitazione e la procedura di raffreddamento attivata dovrebbe vedere immediatamente coinvolta l’AOUP nelle trattative sindacali. Ma se da parte di sodexo queste trattative sono “rimandate a date da destinarsi” e sostituite con tentativi maldestri di intimidazione, le lavoratrici della Sodexo hanno mostrato oggi (e non solo), anche ai vertici dell’AOUP, che sono ben determinate a proseguire sulla strada della lotta e della mobilitazione.
Lo sciopero di oggi ha recato un grande disagio alla sodexo ed all’Azienda ospedaliera, anche in considerazione del carattere “di settore” multi-servizi. Infatti sono stati i sindacati confederali che a livello nazionale hanno promosso questa giornata per il rinnovo del contratto nazionale, contro i tentativi delle associazioni padronali di piegare ancor di più i diritti dei lavoratori delle pulizie, togliendo la retribuzione dei primi 3 giorni di mutue e riducendo il periodo di comporto da 12 mesi a 10 mesi in tre anni.
Come testimonia il conflitto appena aperto dalle “leonesse di Pisa” la battaglia in corso sarà durissima… fino alla vittoria! Lo stato di agitazione infatti continua… fino alla convocazione dell’incontro con la Sodexo e con l’Aoup e la stipula di un accordo che recepisca i punti avanzati dalle lavoratrici, che ricordiamo essere:
1) aumento delle ore contrattuali per i part time fino a 6 ore e conseguente diminuzione dei carichi di lavoro;
2) corsi di formazione e materiale idoneo per lo svolgimento corretto delle procedure;
3) indennità di rischio per il riconoscimento retributivo del lavoro in ambito ospedaliero;
4) premio di produzione di 100 euro mensile.
Alla protesta di oggi hanno espresso solidarietà consiglieri comunali e liste civiche del comune di Pisa del movimento 5 stelle e di Città in comune – Rifondazione comunista.
Nella giornata di giovedì invece, la consigliera regionale Irene Galletti ha invece incontrato le lavoratrici allo sportello dei diritti, concordando per le prossime settimane un’interrogazione in Regione all’Assessore alla sanità Stefania Saccardi.