E’ proprio lei, l’assessore regionale che ha dato vita alla disastrosa legge sulla casa le cui conseguenze le stanno pagando migliaia di persone in emergenza abitativa in tutta la Toscana. Stefania Saccardi è finita al centro di uno scandalo relativo proprio all’alloggio in cui vive.
L’assessore regionale, renziana di ferro, abita infatti in un’abitazione della diocesi di Firenze, pagando un canone calmierato. E’ una formula relativa ai progetti di housing sociale, che dovrebbero essere destinati a famiglie in emergenza abitativa e con difficoltà economiche. La situazione della Saccardi è invece l’opposto: risulta infatti essere proprietaria o comproprietaria di almeno 14 immobili. Come se non bastasse, ciliegina sulla torta, il responsabile del patrimonio immobiliare dell’istituto sostentamento del clero, e conseguentemente di questa assegnazione anomala, è Siomne Saccardi, fratello dell’assessore alla casa.
Uno scandalo intollerabile, che si aggrava se si pensa alle attuali condizioni dell’abitare in Toscana, in cui la Saccardi ha grosse responsabilità. Con la sua legge regionale del 2015, fra le altre cose, fu aumentato il canone di affitto per gli inquilini ERP a reddito minimo e furono inseriti criteri molto più restrittivi per mantenere il diritto alla casa popolare. Ma la cosa più devastante fu la cancellazione del punteggio per lo sfratto dai criteri del bando ERP, per passare a una gestione totalmente emergenziale e destrutturata dell’emergenza abitativa. Gli effetti li vediamo tutt’ora: aumento degli sfratti, assenza di soluzioni dignitose, incremento delle albergazioni e delle altre proposte costosissime ma inefficaci.
Nel frattempo sembra che la Saccardi abbia in cantiere una nuova legge sulla casa, probabilmente nella scia della precedente.