Nella notte di ieri una manifestazione No Tav ha attraversato i boschi della Val Susa, dirigendosi verso il cantiere dell’alta velocità; tutti gli anni l’8 dicembre si tengono mobilitazioni per celebrare un momento importante del movimento No Tav, quando nel 2005 la popolazione ha liberato l’area di Venaus dopo duri scontri con la polizia.
Ieri sera erano presenti al corteo anche No Tav da tutta Italia: questo movimento, infatti, non riguarda solo gli abitanti della Val Susa che vogliono difendere il proprio territorio, ma riguarda tutti coloro che intendono opporsi ad un enorme spreco di denaro. La Tav è una grande opera inutile, costruita con fondi pubblici sottratti alla sanità e all’istruzione, per arricchire costruttori e speculatori.
Cesare, giovane operaio pisano dell’indotto Piaggio, era al corteo. Quando i manifestanti si sono avvicinati alle reti del cantiere, con l’obbiettivo di danneggiarle simbolicamente e violarle, sono iniziati duri scontri con la polizia, come al solito schierata a difesa di questa speculazione di stampo mafioso. Cesare è stato fermato e condotto in arresto, insieme a due attivisti no Tav di Torino (Alice e Umberto).
Già da questa mattina a Pisa sono cominciate le mobilitazioni per la liberazione degli arrestati; alle 11 si è tenuta una conferenza stampa e alle 16 ci sarà un presidio in Piazza Garibaldi. I primi a mobilitarsi sono stati i colleghi di Cesare, gli operai Iscot che esattamente un anno fa hanno mantenuto quasi due mesi di sciopero e presidio permanente dentro le tende nei piazzali della Piaggio a Pontedera per difendere il proprio posto di lavoro.
Cesare è un ragazzo generoso, che ha scelto di lottare senza paura, sia davanti al cancello della sua fabbrica, sia per difendere un territorio dalla speculazione e dalla devastazione. La mobilitazione continuerà fino alla sua liberazione.