Con un’assemblea pubblica intensa e partecipata hanno avuto inizio oggi tre giorni di lotta per la casa a Pisa. Nonostante la pioggia battente, decine di persone si sono date appuntamento alle 17.00 sotto il palazzo del Comune, istituzione colpevole dell’emergenza abitativa. A lungo si sono seguiti gli interventi, testimonianze drammatiche della violenza degli sfratti ma anche racconti di lotte, dignità e volontà di riscatto. Soprattutto un tema ricorreva nel dibattito: la necessità di contrastare la grande rendita privata, e lottare contro i canoni di affitto troppo alti. Troppe sono nella città di Pisa le case, anche di nuova costruzione, che rimangono sfitte o per via di speculazioni o perché affittate a prezzi troppo elevati; è su queste case che si è ritenuto necessario insistere, a fronte di un numero sempre maggiore di famiglie che rischia di finire (o è già) senza un tetto sulla testa. Lo stesso meccanismo dell’Agenzia Casa, che dovrebbe mettere in affitto case private a canone concordato, è per ora un fiasco: pochissime case assegnate (solo due nell’ultima graduatori!) e spesso a prezzi non troppo differenti dagli affitti a libero mercato.
E’ per questo che, al termine dell’assemblea, i partecipanti hanno deciso di muoversi in corteo fino alla sede della Cooper 2000, in Piazza Gambacorti, invadendone gli uffici. Questa cooperativa edile è infatti il principale partner dell’Agenzia Casa a Pisa, ma spesso continua a proporre contratti con canoni di affitto tutt’altro che sociali, nonostante molte delle sue case sia costruite su terreni comunali tramite convenzioni. Le famiglie in emergenza abitativa hanno rivendicato la necessità di aprire un tavolo di trattativa coinvolgendo le istituzioni, per abbassare questi affitti. Dopo un’iniziale opposizione ed un lungo scontro verbale, i rappresentanti della cooperativa hanno accettato di prendere parte all’incontro, che si terrà fra alcuni giorni.
L’appuntamento è stato rilanciato per domattina, alle 11.00 di fronte agli uffici dell’APES, per protestare contro il sovraffollamento nelle case popolari e vigilare sui ricorsi nella graduatoria ERP.
Leggi anche: