Sabato 22 dicembre a partire dalle 16.00 gli abitanti delle case popolari di Sant’Ermete saranno in Largo Ciro Menotti per un presidio informativo e un volantinaggio per comunicare la propria situazione al resto della città. L’obiettivo è che le istituzioni accettino e realizzino le rivendicazioni contenute dal progetto “Comunità di quartiere” largamente approvato col referendum delle case popolari di alcuni mesi fa.
I CITTADINI DELLE CASE POPOLARI NON SONO ABITANTI “DI SERIE ZETA”
A Sant’Ermete le case popolari vecchie e fatiscenti dovevano essere abbattute e ricostruite perché costruite con le macerie nel 1946 e private di adeguate ristrutturazioni in tutti questi anni. Gli inquilini hanno dovuto sempre arrangiarsi a proprie spese per vivere con dignità in case piccolissime e malsane. Da 8 anni le istituzioni hanno approvato un progetto da 18 milioni di euro per la riqualificazione di questi 216 appartamenti. Ma siamo stati presi in giro e di questi lavori hanno realizzato solo un quinto di quello che dovevano fare. Nel frattempo hanno fatto sparire 10 milioni di euro dal progetto iniziale, lasciando più di 100 famiglie in case fatiscenti e considerate non a norma da ASL e vigili del fuoco.
E’ per questo che gli inquilini del quartiere hanno iniziato a lottare tutti insieme per non pagare più affitti e bollette salate per alloggi invivibili; per creare nel deserto di cantieri fantasma una comunità unita per ridare dignità e protezione al proprio ambiente; per non vedere più cadere a pezzi case vuote, o assegnate a famiglie in sovraffollamento che non riescono neanche a sedersi intorno ad un tavolo per pranzare tutti insieme a causa della mancanza di spazio. Per dire di NO all’ennesimo sopruso che vuole che gli alloggi che stanno costruendo nuovi siano di una sola camera.
Dopo la promessa tradita di realizzare in pochi anni un quartiere di case popolari normali, negli ultimi 5 anni le istituzioni hanno trattato Sant’Ermete come una discarica, confidando di nascondere sotto il tappeto i problemi causati dalla loro indifferenza rispetto ai nostri diritti.
Ma non ci sono riusciti! Da giugno abbiamo approvato anche con un referendum votato dall’80 per cento dei residenti il progetto comunità di quartiere, affinché:
NO A CASE DI UNA CAMERA SOLA! Vengano restituiti i finanziamenti pubblici per realizzare alloggi idonei alla composizione dei nuclei familiari. Venga cambiato il progetto che prevede 72 alloggi ad una sola camera!
BASTA PAGARE PER CASE NON A NORMA O SERVIZI NON EROGATI. Sia riconosciuto l’esonero dal pagamento del canone dell’affitto per tutte le case fatiscenti e sulla base di questo lo stralcio delle morosità e lo scomputo dal canone delle manutenzioni straordinarie fatte dagli inquilini in tutti questi anni.
BASTA ALLOGGI VUOTI E DEGRADATI. Vengano regolarizzati i tanti “senza titolo” e partecipi direttamente la Comunità di quartiere alle assegnazioni – a persone che hanno bisogno e che sono intenzionate a migliorare la vita del quartiere – delle case vuote che fanno parte dei palazzi che non verranno più abbattuti a causa del definanziamento del progetto. Un ripopolamento equilibrato, per evitare la rovina dei condominii ed impedire nuove assegnazioni irregolari in sovraffollamento o indifferenti ai bisogni del quartiere.
NON VOGLIAMO PIU’ VIVERE IN QUARTIERI FANTASMA. Venga realizzata la messa in sicurezza del cavalcavia di Sant’Ermete e l’incremento di spazi e servizi sociali, sanitari e culturali per la popolazione del quartiere.
La nostra battaglia va avanti, per difendere e conquistare le case popolari dalla rovina, dalla vendita, dalle speculazioni politiche ed economiche dai Signori del Mattone. In questi anni abbiamo iniziato a costruire passo dopo passo un nuovo senso comune basato sulla condivisione e sulla forza di chi non vuole essere trattato con prepotenza da chi comanda. Abbiamo ottenuto rispetto e riconoscimento a prezzo di denunce, cariche della polizia, diffamazioni da parte dei politici che hanno governato la città fino a oggi. Abbiamo ottenuto finalmente i cassonetti condominiali e la delibera comunale che parla di STOP a nuove assegnazioni in sovraffollamento in Sant’Ermete, stanziando dei fondi per sistemare degli alloggi idonei alle famiglie. Adesso siamo stanchi di attendere e di subire le angherie da parte delle Istituzioni, e chiediamo ad Apes, Società della Salute, Comune di Pisa e Regione Toscana di rimediare ai loro errori e di ammettere il nostro diritto a vivere in alloggio e in un ambiente dignitoso.
ESIGIAMO CHE LE ISTITUZIONI APPROVINO IL PROGETTO “COMUNITA’ DI QUARTIERE” PER SANT’ERMETE!
SABATO DALLE 16 ALLE 18 IN BORGO STRETTO, LARGO CIRO MENOTTI