La protesta esplosa a Pisa ha raggiunto ormai la stampa e i telegiornali nazionali. Purtroppo non per l’ampiezza della mobilitazione (che coinvolge ormai migliaia di studenti di tutte le scuole) o per la legittimità delle rivendicazioni, ma esclusivamente per l’episodio dell’occupazione dell’Istituto alberghiero. Immagini fugaci di ragazzi travisati e alcuni danni all’interno della struttura; nulla che non si sia già visto in anni passati in altre proteste analoghe, ma a un pezzo della nostra società annebbiata dei media, piena di rancore e sempre alla ricerca di capri espiatori, tanto è bastato per esprimere giudizi e sentenze.
Incuranti del clima di caccia alle streghe che si cerca di costruirgli intorno, gli studenti continuano nella loro lotta. Nelle continue assemblee si confrontano e si scontrano differenti punti di vista, ma il risultato è sempre una mobilitazione coesa che sa fare ricchezza delle diverse anime. Questa mattina è stato il turno degli studenti del Lice scientifico Dini e del Liceo artistico Russoli di Pisa che hanno occupato le rispettive scuole appendendo gli immancabili striscioni alle finestre.
Il Russoli è una scuola in cui mancano manutenzione e materiali didattici per i laboratori, ma dove pochi mesi fa la dirigenza ha speso soldi per far cambiare le cancellate, installando dei nuovi cancelli a maglie più strette, definiti “anti-spaccio”. Una delle tante contraddizioni che la mobilitazione studentesca sta portando alla luce.