Stamani al centro congressi Le Benedettine si è tenuto un evento durante il quale è stato chiamato a intervenire anche un ingegnere della Leonardo Spa, azienda italiana che da anni fornisce armi ed elicotteri alla Turchia. Armamenti che in queste settimane sono utilizzati per l’aggressione al Rojava.
Alcuni studenti hanno tenuto una conferenza stampa di fronte all’edificio, chiedendo all’Università di dare seguito alle due mozioni recentemente approvate, di condanna all’aggressione turca e solidarietà all’esperienza del Rojava. È giunto il momento per l’Università di smettendo di fungere da palcoscenico ad aziende di questo tenore, anche in vista del Job Meeting di UniPi del 28, dove, ancora una volta, Leonardo Spa dovrebbe essere presente.
Ecco il testo integrale del comunicato diffuso stamattina
CONFERENZA STAMPA: mai più Leonardo SpA in Università. Non prendiamo lezioni da chi fabbrica morte.
Mercoledì 20 novembre al centro congressi Le Benedettine si terrà un workshop dedicato alle “sfide dell’aviazione del futuro” organizzato da UNIPI, a cui interverrà anche Marco Protti, del settore aviazione di Leonardo SpA. Conosciamo bene Leonardo SpA, azienda che da anni fornisce elicotteri, sistemi di difesa e di attacco all’esercito turco. Proprio l’esercito turco, da quando il 9 ottobre ha invaso il Nord della Siria, sta usando queste armi contro il popolo del Rojava, unico territorio liberatosi autonomamente dallo Stato Islamico e autogovernatosi attraverso la democrazia diretta, l’autonomia delle donne, il confederalismo democratico e un’economia improntata al rispetto e all’ecologia. Si contano a centinaia i civili morti sotto le bombe dell’aviazione turca, anche se da qualche tempo non fanno più notizia. Le bombe sganciate dagli elicotteri Leonardo vanno anche a colpire i muri di cinta dei campi di prigionia dove sono rinchiusi i combattenti di Isis, per permettere loro di scappare e arruolarsi nelle milizie che combattono insieme ai turchi.
Dopo mesi di assemblee, cortei e la grande iniziativa di solidarietà tenutasi al Polo Piagge in novembre, il senato accademico dell’Università ha approvato due mozioni che impegnano l’UniPi a tagliare ogni rapporto con la Turchia, che si sta macchiando di gravi violazioni dei diritti umani. Alla luce di queste mozioni, pretendiamo che Leonardo SpA non abbia più alcun diritto ad entrare in Università, luogo in cui è già stata invitata più volte come azienda simbolo di successo. Non prendiamo lezioni da chi fabbrica e vende morte, da chi sostiene e arma un dittatore come Erdogan, e rifiutiamo che Leonardo abbia accesso agli spazi e alle aule di un’Università che, a parole, si schiera contro la guerra in Siria del Nord.
Chiamiamo una conferenza stampa per annunciare una campagna di boicottaggio delle aziende e delle imprese – italiane, turche ed estere – che sostengono, finanziano e quindi armano l’esercito Turco ed indirettamente lo Stato Islamico. Partendo dal Job Meeting del 28 novembre, in cui ancora una volta Leonardo sarà presente alla Leopolda su invito dell’Università con un proprio stand, gli studenti e le studentesse, i dottorandi, la comunità accademica e i cittadini si organizzeranno insieme in maniera determinata per dire “Mai più Leonardo, mai più venditori di morte”, né in Università né altrove.