Chiediamo al Comune di Pisa di non escludere nessun bisognoso dai contributi economici e dai buoni spesa.
In questo momento di emergenza Coronavirus, i quartieri popolari si stanno trovando in seria difficoltà a causa della mancanza di un reddito stabile. Molti si sono ritrovati in cassa integrazione o senza nessun tipo di impiego. Tanti svolgono le pulizie nelle case e negli uffici, altri sono lavoratori stagionali presso l’aeroporto o nel settore turistico; altri ancora impiegati nelle fabbriche: tutti settori chiusi dall’emergenza Covid19. Tanti inoltre sono gli anziani che percepiscono una pensione sociale.
Purtroppo né le Aziende né il Governo, ad oggi, hanno recapitato la cassa integrazione e anche il piccolo Bonus di 600 euro chissà quando arriverà. La quasi totalità degli abitanti dei quartieri popolari è seguita dai Servizi Sociali ai quali si rivolge per cercare rimedi alla difficoltà di pagare. Avere contatti con gli Assistenti Sociali per l’erogazione di contributi integrativi per il pagamento delle utenze o di altre spese, è sempre risultata un’azione difficoltosa e in molti casi umiliante. Ma, oggi più che mai, questa difficoltà diventa più evidente, dopo le misure di contenimento. Le Assistenti Sociali sono introvabili, se rispondono lo fanno dopo svariati giorni, e rimandano le nostre esigenze a data da destinarsi.
Siamo centinaia di famiglie che si trovano escluse o insoddisfatte dei contributi che le istituzioni mettono in campo, e di questo passo diventeremo presto migliaia.
Non vogliamo avere il rimpianto di non poter mettere nel carrello della spesa un pacco di pannolini per i nostri figli, prodotti per l’igiene personale, verdura e frutta e tutti gli alimenti per avere una dieta sana ed equilibrata perché “non ci bastano i soldi”. I supermercati si stanno arricchendo sulle spalle di tutti, ed aumentando i prezzi rendono ancora più mortificante tutta questa situazione.
A Pisa sono settimane che la gente si esaspera per cercare di avere contributi economici e buoni spesa necessari alla loro sopravvivenza. Ma ci sono dei grandi problemi che sembra che nessuno voglia risolvere. I prodotti alimentari della Cittadella della Solidarietà della Caritas scarseggiano e quello che è presente è in scadenza. La Società della Salute e il Comune di Pisa hanno promosso una campagna volta all’erogazione di buoni spesa, da 100 euro l’uno, per un totale di 29 mila euro. Ma il numero telefonico messo a disposizione risulta sempre irraggiungibile. Soprattutto i requisiti aggiuntivi di accesso escludono tutte le persone già iscritti al servizio sociale: non è possibile per noi accedere a questi buoni. Le Assistenti Sociali dicono di aspettare le commissioni che erogano i contributi il mese successivo, a maggio.
Inoltre da Lunedì 6 Aprile si possono richiedere i Buoni che lo Stato, demandando ai Comuni, mette a disposizione. Ma abbiamo letto i requisiti ed anche in questo caso verranno esclusi i beneficiari di reddito di cittadinanza (al di sopra di 300 euro), chi ha una pensione sociale, chi ha fatto richiesta di cassa integrazione (anche se effettivamente non viene erogata ). Tutto questo e’ inaccettabile e vergognoso.
Chiediamo quindi che siano immediatamente revocate le esclusioni dai contributi economici proposti dal Comune di Pisa e dalla Società della Salute. Chiediamo che sia formulato un protocollo di emergenza, rivolto a tutti coloro chiamati da sempre “alta marginalità”, e che non per propria scelta, si trovano ad essere seguiti dal Servizio Sociale.
Chiediamo, attraverso questo PROTOCOLLO Di EMERGENZA, che vengano subito stanziati contributi economici e buoni spesa per un importo non inferiore a 500 euro, senza fare odiose distinzioni per tutti i nuclei familiari iscritti al segretariato sociale.