L’emergenza da CoVid19 sta mettendo in crisi migliaia di persone in tutta Italia, milioni in tutto il mondo. Due settimane fa abbiamo intervistato un lavoratore stagionale dell’aeroporto di Pisa che ci raccontava la sua situazione e di molti altri suoi colleghi che in questo momento si stanno trovando senza lavoro e senza sussidi economici.
Abbiamo chiesto a Daniela, giovane donna, mamma, parrucchiera autonoma con Partita IVA, di raccontarci la sua storia, come lei e la sua famiglia stanno attraversando la crisi sanitaria e economica causata dalla pandemia.
Intervista a Daniela, parrucchiera di Porta Nuova
Daniela, quando hai iniziato a lavorare in questo settore?
Ho iniziato a lavorare in questo settore giovanissima, finite le medie andai a fare una stagione estiva da una parrucchiera che conosceva la mia mamma, le disse che ero portata. Mia madre grande lavoratrice con il rimpianto di non aver potuto studiare mi consigliò di prendere la maturità, ovviamente da adolescente non seguii il consiglio, la voglia di imparare questo mestiere era troppo grande, mi iscrissi alla scuola CTA di Piero e Marcella.
La mattina andavo a scuola e il pomeriggio lavoravo come apprendista in un salone.
Per due anni ho alternato scuola e lavoro pagandomi la retta personalmente, il mio stipendio era di 250 euro al mese ai tempi quello era uno stipendio part time da apprendista.
Dopo aver lavorato per 9 anni come dipendente guadagnando non più di 850 euro al mese per 10 ore al giorno decisi a 23 anni di aprire un negozio tutto mio. Credevo che aprirmi una mia attività mi avrebbe fatto guadagnare di più che ad essere una lavoratrice dipendente da qualcun’altro.
Che cosa significa, quali sono i rischi, i vantaggi e le responsabilità di aprire una p. iva?
Quali sono i rischi ad aprire una partita Iva a 23 anni?? La speranza. Il credere che dopo 9 anni di sacrifici che comunque rifarei perché sono serviti a formarmi nel carattere e ovviamente nel mio mestiere, 850 euro al mese prevedeva lo stato per un operaia di massimo livello si perché il titolare ti risponde questa è la paga sindacale.
Mi dissero che essendo sotto i 30 anni e essendo donna ci sarebbero state delle agevolazioni, i soldi te li davano ma potevano solo essere spesi per arredamento, apertura partita Iva ed una parte per la merce, quindi decisi di prendere un finanziamento privato almeno se un mese non avessi avuto i soldi per pagare l’affitto avrei potuto usufruire come volevo senza dare spiegazioni.
Si anche perché i soldi li davano come finanziamento quindi poi da restituire e in più essendo a quel punto miei dovevo anche giustificare i pagamenti.
A 23 anni credi nel sistema, pensi finalmente ora che sei riuscita a fare una cosa tutta tua di meritarti una sorta di premio, ma è solo un sogno. Il primo anno non ti fanno pagare tasse ma l’anno successivo devi pagare anche gli interessi dell’anno precedente. E’ un contro senso.
L’unica nota positiva di aprire una partita Iva è che il posto è tuo non devi dipendere da nessuno e le persone vengono per te. Mi sono tolta però delle soddisfazioni mi sono comprata una casa, mi sono sposata e poi sono diventata mamma..
Ho lavorato 9 mesi senza mai fermarmi e chi mi conosce lo sa, devo ringraziare solo che la mia gravidanza non mi ha creato problemi e quindi ho lavorato e felice di farlo, nata la bambina puoi richiedere una parte della maternità lavorata 5 mesi e ti vengono versati solo esclusivamente se si è in pari con i contributi, questa è un’assurdità tipo una sorta di premio di fedeltà veramente uno schifo.
Sono stata costretta a prendere una dipendente che mi sostituisse per un mese assicurata regolarmente.
Ben presto ho capito che non sarei potuta andare avanti così quindi ho deciso di rimanere da sola e così lo sono tutt’ora perché a un dipendente devi dare SICUREZZA di uno stipendio mensile regolare, ma le troppe tasse ti fanno indebitare.
Il pensiero di un altra gravidanza è spesso nei miei pensieri ma dover affrontare tutto quello che ho dovuto affrontare questa volta in modo più consapevole mi fa’ ragionare e non è possibile. Lo Stato ci lascia soli: o bere o affogare e la maternità per un libero professionista è questa.
Come hai vissuto il primo momento di confusione e spaesamento dopo i primi decreti del governo? Inizialmente potevi lavorare durante il primo decreto prima della chiusura totale?
Ho vissuto l’emergenza spaventata.. Da una parte c’era il lato economico, dall’altra la salute quindi a malincuore mi sono decisa a chiudere il giorno prima del decreto, chiamai per informarmi su come agire mi fu detto: nessuno la obbliga a chiudere ma lei non rispetta le distanze di sicurezza i rischi sono ritiro della licenza e multa, quindi loro non dissero di chiudere ma che i rischi erano quelli, assurdo come voler speculare anche in un momento del genere. Sto aspettando i 600 euro che hanno promesso. Ad oggi niente.
In che modo questo mese di inattività sta incidendo sul tuo reddito? Che tipo di spese hai te e la tua famiglia?
Questo mese di inattività incide sul mutuo della casa, l’affitto del negozio le bollette di casa e del negozio. Le scadenze dei prodotti che avevo ordinato prima dell’emergenza. Che dire? Secondo il mio parere le tasse non versate non dovrebbero ripartire come debito alla riapertura ma dovrebbero farci ripartire dalla riapertura appunto, con che morale dobbiamo ripartire sapendo già che siamo più indebitati di prima?
Ci fanno pagare tutto addirittura è arrivata anche la bolletta del canone RAI per lo stereo si perché per chi non lo sapesse nella radio c’è la stazione RAI quindi va pagato anche se già paghiamo la SIAE.
Nessuno ascolta più la radio ma credo che tutti abbiamo le Pennine USB.
Ci fanno pagare la tassa sulla tenda perché è sul suolo pubblico quando già paghiamo l’insegna del negozio questo è una vergogna.
Come stai affrontando questo particolare momento, non solo a livello economico, ma anche a livello emotivo?
I miei pensieri al momento da titolare sono che al mio rientro avrò da fare i conti con un nuovo modo di lavorare che mi spaventa, dovremmo lavorare in sicurezza con dei nuovi metodi e accessori, mascherine copri scarpe, camici guanti e dove li troviamo? E chi le paga? E quanto inciderà sul cliente? Un aumento del servizio sicuramente. Noi siamo a zero inutile girarci intorno. Non sarà un bell’inizio sicuramente. Quindi il morale come deve essere? Non alle stelle. Ci sarà anche l’obbligo della cassa collegata con l’agenzia delle entrate, si perché secondo lo stato si può ancora fare il nero, ma non è così perché ci sono delle congruenze a fine anno degli studi che hanno deciso loro quanto devi guadagnare per essere congruo quindi per essere congruo fidatevi che le spese sono tante e lavoro nero non ne fai.
Che cosa ti aspetti dal governo, dallo stato che fino ad ora ha promesso interventi per aiutare i lavoratori e le lavoratrici ma ad ora gli aiuti non stanno arrivando?
Io mi auguro di ricevere questi 600 euro se pur pochi ma sono sempre meglio in tasca a noi che a loro, di non dover ripagare il tutto con gli interessi.
Se le tasse fossero inferiori saremo tutti in grado di avere dipendenti, essere meno stressati noi titolari e avere soddisfazione anche nel poter aiutare altre famiglie offrendo lavoro.
Non credo che non ci chiederanno i soldi per quello che obbligatoriamente abbiamo dovuto tralasciare non per nostra volontà ma per forze maggiori. Spero che per una volta non avere il pane facile anche per loro gli possa far capire come viviamo noi da sempre.
Abbiamo tutti il diritto di lavorare per vivere ma non si vive per lavorare e aggiungerei per pagare loro.
Come stai affrontando la chiusura delle scuole? Come pensi di farlo se proseguirà l’emergenza?
Sarà un grande problema che ancora non ho avuto il tempo di metabolizzare al momento l’unica cosa che ho pensato è trovare una baby sitter, sperando di rientrare nel budget che non sappiamo ancora quale sarà, tutto dipenderà anche dalle persone che se la sentiranno di venire a farsi i capelli e non so quante potranno essere. Rimane una cosa in sospeso la gestione dei figli e credo per tutti noi. Lo stato aveva detto che ci avrebbero mandato dei bonus per le baby sitter e che avrebbero riattivato i famosi voucher. Staremo a vedere.
Un’ultima considerazione?
Ho sempre sentito dire dalle persone più anziane che questa gioventù è vagabonda, che questa gioventù non vuole responsabilità che loro ai loro tempi erano in tutti i fronti meglio di noi. Buona parte sarà anche come dicono loro, poi ci siamo noi quelli come me che ce l’hanno messa tutta ed è servito poco o niente quindi dei due modi di vivere forse vale più quello del nulla tenente e fancazzista perché io pur mettendocela tutta avvolte non riesco a arrivare a pagare tutto e lo stato specula su chi si ingegna a crearsi qualcosa.