Riportiamo la testimonianza di una lavoratrice di Deliveroo riguardo un incidente avvenuto ieri sera ad un suo collega:
“Un classico venerdì da rider. Già dal pomeriggio Deliveroo manda avvisi comunicando che dalle 19.30 alle 20.30 ci sarà un incentivo di 1.2x su ogni ordine. Ed è così che nella tua testa scatta la corsa agli ordini migliori e speri che vada tutto bene, che non ci sia casino in strada, che i ristoranti non abbiano grosse attese così da macinare fino a 10 ordini in poche ore, uno ogni 10 min circa.
Verso le 19 la app segna già la richiesta elevata di ordini. Quando ti metti online comincia la corsa. Ogni sera, ogni volta che la richiesta degli ordini è alta, ogni volta che l’azienda ti concede qualche spicciolo in più nella tua testa corri. Corri a contare quanti ordini riusciresti a fare in una sera, quanti ordini riesci a fare nelle ore di più afflusso, quanti ordini riesci a fare in una sola ora di incentivi. Corri e insegui l’ultimo minuto dell’ora di incentivi, vai sempre più forte per accaparrarti l’ultimo ordine con pochi centesimi in più. Mentre nella tua testa corrono tutti questi pensieri succede che schiacci un po’ più forte sull’acceleratore e in pochi secondi ti ritrovi a terra, sdraiat_ sull’altra carreggiata.
Ieri sera un nostro collega è caduto, ha fatto un brutto incidente. I primi che sono arrivati hanno detto che non riusciva neppure a camminare. Il motorino distrutto a terra in mezza alla strada. Piano piano vari colleghi si fermano, chiamano e chiedono se è caduto uno dei nostri. Intanto il ragazzo viene portato via in ambulanza e un collega avvisa l’azienda dell’accaduto ma quando chiama il ristorante si sente addirittura dire “Oh cavolo aveva pure 2 ordini da consegnare!”. Passa un signore che senza chiedere nulla si mette ad apostrofarci sul nostro modo di lavorare, sulla velocità che facciamo per consegnare due pizze, il sushi o degli hamburger ormai freddi. Ci chiede se la nostra vita vale quanto quello che consegniamo. Grazie come se non ce lo chiedessimo già abbastanza! Sempre tutt_ pront_ a giudicarci, a darci la colpa di tutto o a pensare prima ai propri guadagni al posto delle nostre vite. Eppure noi lo sappiamo che se non ci fosse questo lavoro non potremmo pagarci l’affitto, la spesa per la famiglia, le bollette o le tasse universitarie. Forse non tutti lo sanno ma questo non è solo un lavoretto ma un LAVORO da cui noi ci aspettiamo tanto, anzi ci aspettiamo di essere tutelati come se fosse un lavoro come tutti gli altri.
Non si parla abbastanza di quanto sia ormai “essenziale” nella società di oggi il foodelivery specialmente in una pandemia, di quanto siamo sfruttati e quanto siamo costretti a correre per accaparrarci più ordini in una sera.L’unica cosa che abbiamo pensato tutto il tempo ieri era: “che lavoro di merda!”. Ogni volta che lavori, che corri un po’ più forte ti poni dei limiti perché lo sai che potresti essere tu a cadere e farti male, rompere la moto o la bici e non poter più lavorare per molto tempo. Prima del nuovo contratto di novembre Deliveroo dava un indennizzo a chi faceva un incidente solo in caso di ricovero ospedaliero di almeno 3 giorni. Una follia. In più chi va in moto deve avere una propria assicurazione in caso di infortunio. Ora con il contratto nuovo millantano di aver inserito l’Inail ma non si sa ancora cosa comporterà nel pratico. Chissà quanto saremo davvero più tutelati rispetto a prima.
Ormai non ci aspettiamo più nulla dalle aziende se non delle prese in giro. Il nuovo contratto poteva sembrare un grande cambiamento invece ha portato solo al abbassamento del pagamento delle consegne. Non possiamo continuare così, non vogliamo più rischiare la vita per pochi spicci. Ieri sera eravamo tutt_ incazzat_ e siamo tornat_ a casa con l’amaro in bocca. Sappiamo che per queste aziende di delivery siamo solo delle pedine che viaggiano tutto il giorno in strada per farli arricchire sempre di più. Gli scorsi mesi ci sono state tante proteste in diverse città d’Italia. Anche a Pisa si scioperò. Ma non è finita qui, la nostra rabbia aumenta non solo quando ci sono incidenti ma ogni giorno. E prima o poi questa rabbia esploderà.”