In queste settimane ci sono stati numerosi banchetti itineranti e iniziative fuori dall’università, in centro città, sul territorio, campeggi e festival. Per continuare a ripetere che questa base militare non s’ha da fare, che non vogliamo essere un territorio di guerra, che quei soldi servono per tutto il welfare che è stato eroso e per quello che non c’è mai stato e che pretendiamo.
Mentre la politica e l’arma dei carabinieri provano ad anestetizzare la mobilitazione rimandando un mese dopo l’altro la decisione sulla base, il prossimo incontro si terrà giovedì 7 Luglio al Ministero della Difesa a Roma, il movimento cresce e dispiega sul territorio energie e occasioni di confronto
Costruire tempi di pace significa non essere subalternə ai tempi e alle scadenze che Giani, Conti e Draghi vorrebbero imporci. Significa rafforzare strumenti e messaggio; la capacità di parlare e far parlare di questo progetto devastante.
Dall’innaugurazione del gruppo di studio, che nel suo percorso di approfondimento il più possibile aperto e partecipato, fa del disarmo un punto essenziale nella costruzione di una reale opposizione a ogni base e ogni guerra.
La base di Coltano è emblematica di questa riorganizzazione militare, economica e sociale: finanziata con fondi che dovrebbero essere finalizzati alla riduzione delle disuguaglianze sociali, costruita contravvenendo ai limiti ambientali propri di un parco naturale grazie alle semplificazioni previste dai piani per la transizione ecologica.
Il Comitato per la Difesa di Coltano e il Movimento No Base, con il supporto di esperte della Società dei Territorialisti e delle Territorialiste, avviano così un percorso partecipativo di conoscenza, valorizzazione e riappropriazione del territorio: “RinasceColtano” una mappa di comunità per riprogettare e valorizzare il borgo.
Giovedì 7 luglio, mentre si terrà a Roma a porte chiuse il tavolo interistituzionale, si terranno le passeggiate esplorative che permetteranno di immergerci nel patrimonio storico e naturale alla scoperta di Coltano e di rivendicare per questo un futuro diverso da quello bellico.
Non possiamo che disconoscere un tavolo a cui siedono istituzioni che, anziché rispondere agli interessi collettivi e alle esigenze espresse dai cittadini, segue una logica di spartizione tra enti locali per la gestione degli appalti che difficilmente avranno un impatto significativo, di lungo termine e di qualità sul lavoro locale, ma rientrano nella logica che alimenta un’economia di guerra.
Per questo, venerdì 8 luglio alle 18 in Largo Ciro Menotti sarà il movimento a presentare il progetto alla città.
” Il progetto, che prevede villaggi di addestramento, laboratorio di esplosivi, armeria, poligono di tiro e così via, rende visibile e tangibile che questa base militare è strategica per la logistica delle guerre, e risponde alla volontà del nostro governo di investire nella militarizzazione: esigenze che la popolazione non sente e anzi ripudia. In questo si sostanzia la nostra contrarietà alla nuova infrastruttura militare, a prescindere dal luogo che vorrebbero distruggere. Non è la logica del “non nel mio giardino” ad animarci, ma una sostanziale contrarietà ad un’opera che calpesta i bisogni della collettività per assicurare un nuovo giro di appalti, profitti e cemento.
Far conoscere nel dettaglio questo progetto più volte narrato come “green” è un atto di trasparenza dovuto a tutta la cittadinanza e che le istituzioni hanno manchevolmente evitato in questi mesi.
A differenza di quella delle istituzioni, la nostra attività continuerà ad essere collettiva, aperta, pubblica, in piazza. Per questo invitiamo tutti e tutte, ad essere presenti l’8 luglio in Largo Ciro Menotti, a prendere ancora una volta parola e decidere insieme i prossimi passi di difesa e al contempo rilancio del territorio.
Renderemo sempre più concreto il nostro NO a una base militare, a Coltano e in qualsiasi altro luogo, e la nostra richiesta affinché le risorse previste per la base siano utilizzate per un reale e diretto miglioramento delle condizioni di vita e del benessere della collettività.”
Calendario con date e luoghi