Pubblichiamo il verbale dell’incontro tenutosi il 29 luglio a Sant’Ermete tra la comunità di quartiere, la Regione Toscana, il Comune di Pisa e l’Apes. Qui i video degli interventi della comunità. Il prossimo momento d’incontro si terrà mercoledì 7 settembre presso il Comune di Pisa.
Verbale d’incontro del 29 luglio 2022 tra Comunità di quartiere sant’ermete e rappresentanti istituzionali di Regione Toscana, Comune di Pisa e Apes.
L’incontro è stato organizzato in tre momenti collegati ma distinti.
Il primo è durato dalle 10.15 alle 11, e si è tenuto nella struttura eco-sostenibile allestita nella piazza del quartiere. E’ stata una “introduzione ed esposizione delle problematiche e delle richieste”, esposta da 5 rappresentanti della comunità di quartiere.
Il secondo è durato dalle 11.10 alle 12 e si è svolto come ispezione in quattro punti distinti nel quartiere.
Il terzo è durato dalle 12.10 alle 12.50 e si è svolto sempre nella struttura all’aperto, configurato come “dibattito e conclusioni”, in cui hanno preso parola l’Assessore Latrofa del Comune di Pisa, l’assessore Serena Spinelli della Regione Toscana, il nuovo Amministratore delegato di Apes Chiara Rossi.
La prima discussione è stata affidata a 5 interventi dalla durata circa di 10 minuti l’uno.
Nell’introduzione è stato esposto: il fallimento del crono-programma originario del progetto di riqualificazione originario (fine lavori 2018); le mutate esigenze di riqualificazione del quartiere dovute a cambiamenti sociali, economici e demografici; il “punto zero” della riqualificazione rappresentato dal blocco dei lavori dei 33 alloggi; la esplicita richiesta di inserire la comunità degli abitanti all’interno di un tavolo di lavoro con le differenti
Istituzioni sul futuro del progetto di rigenerazione urbana. Nell’intervento denominato “figli di quartiere” è stato esposto: l’assenza di alcun progetto di demolizione e ricostruzione riguardo 7 blocchi del quartiere; l’enorme patrimonio edilizio pubblico in stato di abbandono; il disagio sociale vissuto da i nuclei inquilini presenti in palazzi disabitati al 90%; il lavoro di cura e manutenzione già effettuato da inquilini; la proposta di autorecupero e housing sociale da finanziare e attuare tramite la legge regionale sull’auto-recupero; i dati su Pisa capitale degli sfratti per morosità incolpevole e i dati sull’enorme spesa pubblica destinata ad affittacamere privati per gestire l’emergenza abitativa; il progetto di ripopolamento abitativo denominato “figli di quartiere” promosso dalla comunità di abitanti e votato dagli stessi dal referendum consultivo del 2018.
Nell’intervento “alloggi nuovi e da costruire” è stato esposto: le problematiche relative ai due blocchi già costruiti: quelli di via bandi (48 appartamenti) consegnati nel 2015 e quelli appena consegnati (39 appartamenti) sulla via Emilia. Problematiche esposte alla Commissione comunale garanzia e controllo e documentate tramite ispezioni e sopralluoghi dagli stessi consiglieri. Lo stato di ammaloramento del cantiere abbandonato da settembre 2021 dei 33 alloggi, e l’enorme spreco di risorse pubbliche che hanno generato contenzioni tra ditta appaltante Pro.ter ed Apes, causato da mancanza di controlli dell’ente appaltante e da “errori progettuali” documentati nella commissione garanzia e controllo. E’ stata esposta l’incongruenza tra progetto esecutivo dei 33 alloggi con le caratteristiche dei nuclei familiari che da anni aspettano l’alloggio dignitoso. E’ stato richiesto di consegnare in apposito incontro con le istituzioni – responsabili (Comune ed Apes) del procedimento per la formazione della nuova gara di appalto – la documentazione ed il censimento dei nuclei familiari destinatari dell’intervento, per modificare il progetto esecutivo in relazione alla formazione dei vani utili.
Nell’intervento “alloggi fatiscenti e morosità illegittime” è stato esposto: le relazioni di Asl, vigili del fuoco, Prefettura di Pisa, le perizie di tre diversi studi di geometri; le documentazioni prodotte dalla commissione garanzia e controllo, che dimostrano l’assoluta inabitabilità e fatiscenza dei vecchi alloggi e la illegittimità dell’importo richiesto del canone di locazione in relazione al mancato pieno godimento del bene alloggio. E’ stata esposta la richiesta di rimodulazione ed esonero dalle morosità accumulate sia per gli inquilini che ancora aspettano un nuovo alloggio dignitoso da anni, sia per coloro che hanno ricevuto il nuovo alloggio “trascinandosi” dietro questo debito. Sono state esposte le diverse patologie presenti tra nuclei anziani e di bambini riconducibili al pessimo ambiente socio sanitario, rilevato anche dalle relazioni USL nei sopralluoghi effettuati nei vecchi alloggi di sant’ermete. E’ stato esposto il percorso che ha visto gli abitanti chiedere – ad oggi senza risposta positiva da Apes – una sospensione e uno stralcio di parte o dell’intero debito accumulato. Questo percorso vede Esposti depositati da singoli cittadini in procura e la preparazione di eventuali cause civili sui danni provocati agli inquilini per la mancanza di condizioni di salubrità e sicurezza nelle abitazioni popolari. E’ stato richiesto di far ripartire il confronto attivato dal precedente assessore comunale Gambaccini con la regione toscana nel 2019 e nel 2020 per l’individuazione di strumenti normativi volti a individuare soluzioni di equità finanziaria per gli inquilini, come auspicato anche dalla seconda commissione consiliare garanzia e controllo nel documento redatto e inviato a tutti gli enti.
Nell’intervento “spazi sociali” è stato esposto: il metodico e prolungato lavoro di custodia, manutenzione e utilizzo a fini volontari, gratuiti e sociali per gli abitanti del quartiere, in particolare anziani e bambini, di diversi spazi lasciati dalle varie amministrazioni statali in condizioni di completo abbandono da anni. E’ stato esposto il procedimento di rimozione della eco-struttura rimovibile autocostruita in legno, attivato dal comune di Pisa e poi sospeso (a seguito della seconda commissione comunale sociale nel 2020) e la richiesta di regolarizzazione di tale spazio assieme ad altri già attivi e utilizzati dalla comunità di quartiere. E’ stato esposto il cambio di destinazione d’uso prevista originariamente a fini commerciali del fondo situato a piano terreno del nuovo blocco di 39 alloggi. Destinazione mutata a fini sociali e che già dal 2018 era stata in numerose occasioni formali promessa agli abitanti del quartiere per compiere doposcuola e giochi ricreativi per anziani ed altre attività compatibili con il contesto e gli spazi disponibili. Nei sopralluoghi svolti ad inizio 2022 dalla commissione garanzia e controllo, alla presenza di funzionari e consiglieri comunali e dell’assessore alle politiche abitative era stato richiesto nuovamente la disponibilità all’utilizzo. Disponibilità che doveva essere approfondita tecnicamente e resa operativa dal Comune di Pisa in successivi incontri che non si sono più tenuti. E’ stato esposto che da pochi giorni gli abitanti del quartiere hanno appreso del risultato di un bando di gara di cui non hanno avuto alcuna comunicazione, che assegna alla UISP lo spazio (assieme ad altri presenti in diversi quartieri della città), con un finanziamento in tre anni di circa 200mila euro per attività genericamente sociali e culturali. E’ stata esposta l’assoluta contrarietà a tale indirizzo e la necessità di assegnare immediatamente lo spazio all’associazione degli abitanti del quartiere.
Il secondo momento ha visto le decine di presenti recarsi in 4 punti diversi del quartiere per verificare dal vivo un esempio per ogni questione sottoposta all’attenzione delle istituzioni.
Il primo luogo è stato il cantiere dei 33 alloggi abbandonato, dove è stato verificato dall0esterno la condizione di ammaloramento e di degrado che squalifica la zona suburbana di sant’ermete.
Il secondo luogo è stato il fondo posto al piano terra dei 39 alloggi dove è stata allestita una mostra con fotografie e didascalie sulle attività prodotte dalla comunità degli abitanti (distribuzione alimentari e di vestiario e di prima necessità; doposcuola, giochi ricreativi; laboratori etc.) e dove è stato apposto uno striscione sulle vetrate esterne recitante la scritta “questo è uno spazio del quartiere, non della UISP”.
Il terzo luogo è il palazzo di via bronzetti n6 dove è stato esposto dall’unico nucleo residente la situazione di irregolarità amministrativa che ha compromesso il titolo abitativo del nucleo, ed ha esposto il disagio abitativo legato al sovraffollamento (3 persone di cui due bambini in una casa di una camera) a fronte della presenza anche solo nel proprio palazzo di ben tre alloggi a due camere disabitati. Tale esposizione si è conclusa con la necessità di procedere ad un nuovo protocollo di intesa sulla base del progetto presentato “figli di quartiere”, per il recupero, la regolarizzazione e l’assegnazione degli alloggi attualmente vuoti e non sottoposti ad alcuna demolizione.
Il quarto luogo sono stati i due appartamenti in via bronzetti numero 1 e in via verità numero 2 dove vivono due nuclei familiari con alloggi assegnati in emergenza abitativa da Apes e comune di Pisa in cui sono presenti caratteristiche emblematiche del degrado strutturale di tutti gli immobili di sant’ermete e che rendono non fruibile dignitosamente l’alloggio e in cui sono stati segnalati gravi casi di patologie sanitarie dei figli e anomalie da un punto di vista amministrativo (mancata consegna e registrazione del contratto di affitto per l’alloggio di via bronzetti 1). Gli inquilini degli alloggi – visionati da Assessori e da Amministratore delegato di Apes – hanno ribadito l’inconsistenza di richieste di canone di locazione e la legittimità di rimodulazione e stralcio delle morosità accumulate.
Il terzo momento ha visto i presenti tornare a sedersi sotto la struttura nella piazza del quartiere e chiudere la giornata di incontro con delle dichiarazioni da parte dei tre amministratori presenti. Tale dichiarazioni hanno risposto alla richiesta – formulata in più occasioni da diversi esponenti della comunità di quartiere – di aprire un tavolo di confronto sistematico ed operativo sui 4 punti sovraesposti.
– L’assessore del comune di Pisa Latrofa ha dichiarato che è stato da pochi mesi delegato ai grandi lavori dell’edilizia residenziale pubblica, e che si è interessato da subito a capire e studiare le problematiche relative al blocco del cantiere dei 33 alloggi e alla risoluzione del contratto di appalto tra Pro.ter ed Apes. Ha riscontrato condizioni particolari della precedente gara di appalto e ha dichiarato di aver aperto da subito il tavolo tecnico previsto dalla convenzione in sinergia con l’assessore regionale Spinelli. Ha dichiarato la disponibilità a continuare ad incontrare il comitato dei residenti in merito alle problematiche esposte, seguendo un ordine di priorità delle questioni e chiarendo quali sono le responsabilità in ordine amministrativo e politico da ricondurre ai vari problemi.
– L’assessora regionale Spinelli ha dichiarato la disponibilità regionale a continuare col finanziamento della riqualificazione per il terminare il cantiere dei 33 alloggi, le demolizioni e l’eventuale costruzione di ulteriori 20 alloggi, sul totale dei 10 milioni regionali previsti ne rimangono circa 5,5 ancora disponibili. Ha dichiarato che per la parte del quartiere che sta rimanendo disabitata e non sottoposta ad alcuna riqualificazione c’è la disponibilità a confrontarsi anche utilizzando vari esperimenti amministrativi di cittadinanza attiva e di comunità. Ha dichiarato la disponibilità a proseguire il confronto laddove il Comune ed Apes richiedano la partecipazione della Regione.
– L’amministratrice delegata di Apes Rossi, insediata da meno di un mese, ha dichiarato l’interesso a studiare e ad approfondire tutte le questioni sollevate dall’incontro promosso dalla comunità di quartiere, in particolare sull’esonero e la richiesta di rimodulazione dei canone di locazione.
Dopo questi interventi i residenti del quartiere hanno nuovamente richiesto alle istituzioni presenti la convocazione di un tavolo operativo per affrontare le problematiche, prendendo atto del fallimento del crono-programma e con la richiesta di ripartire da una collaborazione effettiva con i residenti. In particolare l’incontro dovrà essere svolto prima di far pubblicare la gara di appalto del progetto dei 33 appartamenti, affinchè tale progetto possa essere prima visto ed eventualmente modificato per rispondere alle esigenze della composizione dei nuclei familiari che attendono da anni l’assegnazione dell’alloggio.
I rappresentanti delle istituzioni presenti hanno esposto che la sede di questo incontro non potrà essere il tavolo tecnico previsto dalla convenzione per ragioni “di statuto” di quel tavolo. Hanno quindi manifestato la disponibilità ad un tavolo ad hoc dove creare un ordine delle priorità e una divisione del lavoro sulle base delle responsabilità. I rappresentanti della comunità di quartiere si sono presi il compito di redigere il presente verbale in pochi giorni e di inviarlo in mail chiedendo una convocazione di questo incontro in tempi utili.
Pisa,
2 agosto 2022