Riceviamo e condividiamo da Piattaforma Soluzioni Abitative:
Venerdì 23 dicembre alle ore 8.00, in via la pergola, una traversa tra piazza Dante e piazza Carrara, si terrà lo sfratto esecutivo nei confronti del nucleo familiare di Gigliola e suo nipote.
Questo provvedimento esecutivo è stato richiesto dal proprietario per morosità. Da 66 anni questa inquilina vive in alloggi di proprietà del marchese Mazzarosa. Fino al 2009 viveva in un altro appartamento pagando regolarmente 450 euro, ma a seguito di mancanza di manutenzione straordinaria non effettuata dal proprietario, la stessa fu trasferita nell’attuale abitazione di via la pergola, con un affitto maggiorato a 750 euro. A seguito di difficoltà economiche e sociali, e con la perdita di un reddito familiare dovuto al decesso dell’anziana madre, la signora Gigliola, a cui veniva nel frattempo pignorata di 62 euro la pensione minima a copertura degli affitti non pagati, ha ottenuto il riconoscimento della morosità incolpevole. A fine di questa riscossione la proprietà intima un secondo sfratto. Un secondo bando per contributo alla morosità incolpevole rimpingua ancora le tasche del marchese multiproprietario con ulteriori 12mila euro (circa 24 mila euro in totale) per ritirare l’esecuzione dello sfratto. Dal 2021 Gigliola è nuovamente sotto sfratto.
Nel frattempo, l’8 novembre 2022, il consiglio comunale ha votato all’unanimità la richiesta di sospensione di utilizzo di forza pubblica agli sfratti. Ma la prefettura non ha ancora dato alcuna risposta.
Da quel giorno famiglie come quella di Gigliola, sotto sfratto esecutivo o in strutture di emergenza, sono in presidio permanente assieme agli abitanti di sant’Ermete, affinchè le case popolari disabitate siano consegnate. Il 16 dicembre scorso una grande manifestazione si è conclusa presso i blocchi di alloggi popolari – tenuti incredibilmente vuoti – annunciando l’inizio dei lavori di autorecupero, in attesa dell’assegnazione di tali alloggi da parte di Apes e Comune.
Venerdì 23 dicembre è un giorno che per la maggior parte di persone rappresenta l’inizio delle festività natalizie. Gigliola e suo nipote, nonostante siano in graduatoria di emergenza, nonostante siano seguiti dalla società della salute per individuare alternative dignitose allo sfratto esecutivo, aspetteranno l’ufficiale giudiziario con l’unica certezza della solidarietà di tantissime altre inquiline e inquilini. Quel giorno sarà di difesa del diritto alla casa.
Il marchese detiene centinaia di abitazioni nella sola città di Pisa.
Come l’appartamento in via della pergola anche altri sono accatastati A4, ovvero “abitazioni di tipo popolare; unità immobiliari appartenenti a fabbricati con caratteristiche costruttive e di rifiniture di modesto livello”. Questo permette il pagamento di tasse minime; ciò nonostante i canoni di locazione raggiungono cifre da libero mercato. Perciò chiederemo di revocare lo sfratto esecutivo; di istituire un nuovo contratto concordato effettivamente rispondente alle caratteristiche dell’immobile locato, o in alternativa l’assegnazione di un alloggio popolare come spetta di diritto a questo nucleo come agli altri da tempo in attesa dello scorrimento delle graduatorie. Le case comunali ci sono e non ci sono più scuse per non metterle a disposizione per coloro che ne hanno bisogno.
Invitiamo tutti i consiglieri comunali a presenziare venerdì mattina in via la pergola e ad attivarsi per far rispettare la mozione votata all’unanimità l’8 novembre (al momento rimane lettera morta).
Invitiamo la stampa per raccontare l’incredibile vicenda cui è sottoposta questa famiglia.
Invitiamo tutta la città solidale per impedire l’ennesimo sopruso nei confronti del diritto all’abitare.