Da Martedì 10 gennaio riprendono gli sfratti nel 2023 con le stesse modalità con le quali sono stati effettuati nel 2022. Cittadini e famiglie in graduatoria da tempo per un alloggio popolare, considerati morosi “incolpevoli”, seguiti da servizi sociali, che non trovano risposte dalle amministrazioni che hanno il compito di fornirle. La mozione unanime del consiglio comunale – che richiedeva dall’8 novembre 2022 la sospensione della forza pubblica al 28 febbraio – non ha ancora avuto risposte dalla Prefettura. Così come non ci sono assegnazioni di alloggi pubblici all’orizzonte, nonostante l’enorme numero di case popolari disabitate. L’unica differenza dal 16 dicembre 2022 è che in 20 giorni la comunità di quartiere di sant’ermete, assieme a famiglie sotto sfratto, ha già reso abitabili alcune delle case lasciate vuote da anni da Apes e dall’amministrazione comunale. Da tempo proponiamo il progetto di autorecupero sugli alloggi disabitati del quartiere non soggetti a demolizione, fornendo dati, proposte, norme, e soprattutto volontà e impegno. Dal 16 dicembre, senza privarci di festeggiare il Natale e la Befana, abbiamo lavorato per rendere sicuri, idonei e salubri degli appartamenti. I lavori di autorecupero andranno avanti fino a che tutte le case lasciate al degrado nel quartiere saranno sistemate. E’ arrivato il momento che le Istituzioni approvino il progetto di autorecupero per le decine di abitazioni di sant’ermete e assegnino gli alloggi. Non c’è più tempo da perdere: senza la sospensione della forza pubblica la tensione sociale è arrivata a un punto irreversibile. I danni provocati a famiglie con minori – la cui unica “colpa” è quella di aver ridotto i propri redditi nel periodo covid – sono ingenti.
Di quanto sia incancrenita la gestione dell’emergenza abitativa è esemplificativa ogni storia. Ma lo sfratto di martedì 10 gennaio che avviene per la famiglia El Fadili, a distanza di tre mesi dal passato accesso, è particolarmente emblematico. Il 4 ottobre 2022 doveva essere presente l’esercito, secondo l’ufficiale giudiziario. La proprietà invece accettò di rinviare l’esecuzione di tre mesi, vedendo la posizione in graduatoria della famiglia, all’epoca terza nella riserva sfratti. Tre mesi sono novanta giorni: per assegnare tre case ai primi nuclei della graduatoria in attesa da anni, sono un tempo più che sufficiente. Era ragionevole aspettarsi che questo succedesse, per un comune dove le abitazioni disabitate sono 200. Invece no. In questi tre mesi la famiglia ha svolto 4 colloqui con due diverse assistenti sociali, e una con la dirigenza del servizio sociale. L’ufficio casa ha comunicato una settimana fa che al momento non ci sono alloggi disponibili per le metrature adeguate alla composizione del nucleo. Quindi, siccome non ci sarebbero alloggi “pronti” abbastanza grandi da assegnare, l’unica soluzione proposta ad oggi per evitare lo sfratto sarebbe una camera di affittacamere (privato) dove mettere 5 persone di cui tre minori!!!
Se non fosse drammatico farebbe ridere. Ma il nucleo familiare, oltre che continuare a lavorare ogni giorno per portare il pane a casa, ha lavorato anche assieme a tante altre persone a sant’ermete, proprio negli alloggi vuoti da anni, per renderli abitabili. Non è vero che non ci sono le case: ci sono ma non vengono assegnate, ed ogni giorno che passa questo ritardo diventa un sopruso che la città di Pisa non è più disposta ad accettare.
Martedì 10 gennaio saremo dalle 8 di mattina in via paolo sesto, per far rispettare la mozione del consiglio comunale e soprattutto per non lasciare sola una famiglia vittima di questa ingiustizia abitativa. Mercoledì 11 gennaio, sempre dalle ore 8.00, saremo in via Ranieri Sardo a Porta a Mare per supportare un’altra famiglia con due bambine dallo sfratto con forza pubblica. Chiediamo a tutta la città solidale di essere presente; a tutti i consiglieri comunali di partecipare o di farsi portavoce verso la prefettura per la sospensione della forza pubblica. Chiediamo di interpellare gli assessori competenti e il sindaco affinchè vengano attivate da subito tutte le procedure per approvare il progetto di autorecupero degli alloggi di sant’ermete e assegnare quelli, ancora incredibilmente, vuoti.