Oggi pomeriggio più di 3000 persone hanno manifestato in corteo per le strade di Piombino per dire NO al progetto di Rigassificatore nel porto della città e a un modello di sviluppo fondato sul fossile. Da Pisa, Empoli, Pontedera, come da tutta Italia, sono arrivati decine di pullman di solidali.
Mentre la nave gasiera Golar Tundra è salpata da Singapore e il TAR del Lazio ha rinviato la sentenza sulla fattibilità dell’opera al 5 luglio, la piazza di oggi ha espresso la volontà forte di opporsi a questo progetto.
In Toscana e in tutta Italia, come tanti movimenti e comitati hanno ribadito negli interventi, si moltiplicano le zone sacrificabili agli interessi del profitto e dell’estrattivismo. Mentre l’Italia aumenta le sue esportazioni di gas, il Governo e la Regione continuano a mentire sulle reali esigenze energetiche del Paese per giustificare un’opera che non è altro che un pericolo permanente per la vita dell3 abitanti piombinesi e per l’ecosistema marittimo.
Oggi a Piombino, città già avvelenata dagli stabilimenti dell’ex Ilva e messa in difficoltà dalle politiche industriali che l’hanno colpita negli anni, tantissime persone hanno espresso il punto di vista di chi deve e può realmente decidere sulla propria vita: le comunità che abitano e vivono i territori.