Il fallimento del progetto istituzionale di “rigenerazione urbana” e la rinascita di una comunità di quartiere.
Per capire il momento, occorre guardare alla Storia. Per comprendere il singolo problema, è necessario riferirsi alla Società nel suo insieme. Perciò abbiamo deciso di pubblicare il lavoro di ricostruzione degli avvenimenti che hanno caratterizzato il quartiere di sant’ermete in vista del prossimo appuntamento di venerdì 24 marzo alle ore 12 proprio nel quartiere. IL NOSTRO TEMPO E’ ADESSO!, è lo slogan che viene riportato dagli abitanti del quartiere e dalle persone che lo stanno auto-recuperando da mesi. Comune e Apes sono aspettati nel quartiere per dare risposte al progetto di comunità di quartiere.
-
1946: nella Pisa del dopoguerra vengono realizzati i 18 blocchi da 12 appartamenti l’uno di alloggi popolari. Sono di tre piani con due appartamenti a pianerottolo. Le case sono tutte di queste due dimensioni: un tipo: una camera e salotto (38 mq); l’altro camera, camerina e salotto (45 mq). Ci vanno a vivere operai e operaie delle fabbriche cittadine, sfollati dalle zone bombardate; migranti dal sud italia e da altre regioni.
-
1996. Gli abitanti iniziano a protestare per le cattive condizioni delle abitazioni e per la mancanza di servizi e collegamenti con la città.
-
2011. Comune di Pisa, Regione Toscana, Apes sottoscrivono un protocollo d’intesa per il finanziamento di 18 milioni di euro della “rigenerazione urbana” del quartiere. E’ prevista la demolizione e la ricostruzione totale (con aumento delle volumetrie da destinare ad abitazioni popolari) dei circa 300 alloggi ERP i 7 anni. Crono-programma previsto: dicembre 2018 fine totale dei lavori di costruzione.
-
2012. Viene approvata una variante urbanistica per la costruzione di nuovi edifici “volano” che hanno la funzione di “ospitare” le prime 48 famiglie dei blocchi da demolire sulla via emilia.
-
Maggio 2013. Nasce lo spazio popolare di sant’ermete, in un vecchio magazzino ortofrutta del demanio nel quartiere. Si forma il comitato degli abitanti di sant’ermete per ottenere manutenzioni, alloggi sicuri e dignitosi.
-
2013-2015. Vengono costruiti e assegnati i 48 alloggi “volano” di via Bandi. Un anno di ritardo e 1 milione e mezzo di euro spesi in più del previsto a causa di errori nel progetto iniziale. Non si erano accorti che c’era l’acqua sotto l’area di costruzione.
-
2014–2018. Apes e Società della Salute fanno una convenzione per assegnare temporaneamente in emergenza abitativa gli alloggi vuoti del quartiere, per evitare “occupazioni”. Nuclei di 6\7\8 persone vengono messe in alloggi di una sola camera. Inizia il sovraffollamento del quartiere.
-
Luglio 2015. Iniziano i lavori di demolizione dei primi Blocchi nel quartiere vecchio.
-
Aprile 2016. La Regione Toscana comunica che a causa dell’ “armonizzazione del bilancio” vengono tolti dieci milioni di euro dalla previsione di spesa per il proseguo della riqualificazione di sant’ermete.
-
Maggio 2016. A fronte della notizia della “sottrazione” dei finanziamenti regionali per le case nuove, inizia lo sciopero dell affitto e l’autoriduzione dei canoni, e si apre la vertenza legale per l’esonero.
-
Ottobre 2017. Sant’ermete va a Firenze per incontrare la commissione della Regione Toscana. Gli abitanti vengono manganellate di fronte al portone perchè non vengono fatti entrare.
-
Dicembre 2017. A seguito della pressione sociale fatta dagli abitanti del quartiere, la Regione Toscana finanzia 3.7 milioni di euro per la costruzione di due nuovi blocchi di alloggi.
-
Febbraio 2018. Viene bandita la gara per la costruzione dei 39 alloggi. Nel progetto esecutivo gli abitanti scoprono che sono previsti alloggi solo di una camera!
-
Giugno-agosto 2018. Referendum autogestito degli abitanti decreta il fallimento del progetto originario e stabilisce le rivendicazione di un nuovo progetto di comunità: no sovraffollamento; servizi e cassonetti condominiali; esonero affitti ingiusti; ripopolamento del quartiere; co-progettazione dei cantieri futuri.
-
Settembre 2018: la delibera comunale promossa dall’assessore Gambaccini riconosce parzialmente alcune rivendicazioni contro il sovraffollamento e stanzia fondi per sistemare alloggi adeguati ai nuclei familiari.
-
Settembre 2018 esposti in procura degli abitanti contro le cattive condizioni degli alloggi e l’assenza di manutenzione.
-
Febbraio 2019. A causa di lavori di manutenzione straordinaria svolti male dalla ditta chiamata di Apes, una famiglia rimane intossicata dal monossido di carbonio e va in ospedale.
-
2019-2020. Bando di gara e inizio costruzione dei 33 alloggi.
-
Giugno 2021. La ditta PRO.TER scompare dal quartiere
-
Gennaio 2022. Risoluzione contratto Apes- proter. Cantiere fantasma. Contenzioso da 4 milioni di euro in tribunale.
-
Gennaio – aprile 2022: blocchi e proteste in città. In tre mesi vengono bloccate via dell’aeroporto; cavalcavia sant’ermete; aurelia nord; ponte delle Bocchette, via contessa matilde contro l’abbandono del quartiere di sant’ermete.
-
Marzo 2022. Consegna dei 39 alloggi via Emilia. Enormi problemi nei nuovi edifici. L’Apes conferma che l’edilizia residenziale pubblica deve essere scadente!
-
Gennaio 2020 – aprile 2022: commissioni garanzia controllo e commissione sociale fanno sopralluoghi in tutti gli edifici popoalri di sant’ermete su richiesta degli abitanti. Vengono certificati sprechi nei consumi derivante da disfunzioni originarie di impianti a gas, lavori mal eseguiti negli edifici nuovi, problemi di inabitabilità e perdita di requisiti igienico sanitari per i vecchi immobili.
-
29 Luglio 2022. Tutte le istituzioni locali e regionali devono venire a sant’ermete e si apre un tavolo per la risoluzione dei conflitti aperti dal fallimento del vecchio progetto.
-
Ottobre 2022. Viene formulato nuovo masterplan che recepisce le istanze degli abitanti per la riqualificazione degli edifici abbandonati. A 12 anni dalla stipula del progetto originario, solo un sesto degli alloggi è stato realizzato. La mancanza di certezza sui finanziamenti regionali, comunali e di Apes e l’assenza di manutenzione degli edifici abbandonati fa scattare una nuova agitazione del quartiere.
-
8 novembre 2022. Il consiglio comunale non da risposte alle richieste di sant’ermete. Inizia il presidio permanente.
-
16 dicembre 2022. Inizia l’auto-recupero degli stabili abbandonati dal comune e di Apes da parte degli abitanti del quartiere e da nuclei familiari sotto sfratto e in emergenza abitativa. Nasce il progetto cooperativa di comunità. Comune e Apes hanno tempo fino a maggio per riconoscere il progetto. Sant’ermete deve rinascere.
-
Dicembre 2022. Si apre la vertenza per fare rispettare la mobilità di ufficio negli alloggi che si liberano in via bandi, dopo che era stata negata ad un’assegnataria del vecchio villaggio.
-
Febbraio 2023. La giunta comunale ratifica il nuovo masterplan, ma il quartieri è devastato, spopolato e senza alcuna certezza sui tempi e sui finanziamenti dei lavori.
-
15 marzo 2023. Viene fissato l’incontro da Come e Apes con la comunità di quartiere sul progetto cooperativa di comunità.