Questo pomeriggio il Comitato di quartiere di Gagno ha consegnato un progetto di riqualificazione a seguito del sopralluogo del 10 dicembre. A questa ispezione hanno partecipato l’assessore Serfogli, la presidente Ciardelli del Ctp6, i vari tecnici di Apes, Pisamo, illuminazione pubblica, rete fognaria e manutenzione stradale. Il progetto è stato consegnato alla sede della ex circoscrizione di Via Contessa Matilde.
Durante il sopralluogo il Comitato ha organizzato un “tour” nel quartiere dove venivano segnalate le gravi condizioni di degrado dovute da anni di completo abbandono: illuminazione carente, strade e marciapiedi completamente dissestate e una rete fognaria del 1950 che causa continui allagamenti.
Il sopralluogo è terminato alla Casa del Quartiere, sede del Comitato Riprendiamoci Gagno e tra il comitato e le istituzioni presenti venne accordato un percorso che avrebbe portato alla progettazione di interventi straordinari di riqualificazione.
Dal 10 settembre ad oggi il Comitato ha tentato più volte di mettersi in contatto con il CTP6 ma di fatto non c’è stata più nessuna risposta. Per questo motivo in queste settimane gli abitanti del quartiere hanno deciso di consegnare questo progetto.
Solo oggi è arrivata una comunicazione ufficiale da parte della presidente Ciardelli la quale invitava il Comitato ad un incontro, in cui sarà presente anche l’assessore ai lavori pubblici Serfogli, che si terrà presso la sede del CTP6 il prossimo 3 febbraio alle 18.30.
Gli abitanti dei quartieri popolari sono stanchi delle promesse non mantenute da quelle istituzioni che tentano difficilmente di governare una rabbia che inizia ad esprimersi con forza. Quella stessa rabbia che nei mesi scorsi ha determinato proteste e blocchi stradali, in Gagno per la riqualificazione del quartiere e in Sant’ermete per la messa in sicurezza del cavalcavia. La pratica del blocco stradale, i lavori di manutenzione simbolici effettuati dagli stessi abitanti della periferia, la nascita di nuovi comitati come quello de I Passi dimostrano che una parte di città, quella abbandonata ed impoverita, inizia ad organizzarsi e pretende che le risorse vengano messe a disposizione per la vivibilità di migliaia di persone.