NO BASE: IL PROGRAMMA E GLI APPELLI DEL 26 E 27 APRILE per dire no alla nuova base militare, al riarmo e alla devastazione del nostro territorio

Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa indetta dal Movimento No Base presso gli uffici dell’Ente Parco Naturale San Rossore – Migliarino – Massaciuccoli. L’appuntamento è stato occasione, per gli attivisti e le attiviste, di notificare e far protocollare la richiesta di trasparenza da parte delle istituzioni rispetto alla documentazione sui progetti della base militare, ad oggi ancora non disponibili al pubblico e la cittadinanza.
Con la conferenza stampa è stata lanciata la mobilitazione che si terrà nelle due giornate del 26 e 27 aprile a San Piero a Grado. Condividiamo di seguito il programma e il testo di promozione delle due giornate del prossimo fine settimana, con l’invito alla partecipazione a tutti i movimenti pacifisti, ambientalisti, studenteschi, partiti politici e sindacali.

Sabato 26 aprile, dalle ore 15.00 è lanciato una manifestazione statica di fronte alla base del CISAM per denunciare le gravi opere di militarizzazione del territorio, all’oscuro della cittadinanza; il giorno successivo – il 27 aprile – sempre dalle 15 ai Tre pini, presso il presidio di pace, il Movimento No Base apre una discussione con i Cristiani No Base. Un momento importanti per estendere la partecipazione e cercare di bucare la cappa di silenzio omertoso dei grandi interessi di guerra.

Di seguito l’appello divulgato in conferenza stampa dal Movimento No Base questa mattina.


Rivolgiamo questo appello alla cittadinanza, alle associazioni, ai comitati, ai sindacati, ai partiti, alle realtà solidali, al mondo ambientalista, pacifista e sociale per la partecipazione ai due giorni di mobilitazione del 26-27 Aprile a San Piero a Grado.
Invitiamo all’adesione e alla partecipazione il 26 Aprile a un grande Presidio popolare e territoriale di fronte ai cancelli del CISAM, per puntare i riflettori sul nuovo progetto di base militare e levare una voce molteplice, forte e comune contro questo progetto e contro guerra, riarmo, devastazione ambientale e spese militari.
Invitiamo per il 27 Aprile all’Assemblea “Disarmare la Pace!” al Presidio dei “Tre Pini” a San Piero a Grado, per discutere e confrontarci insieme sulle prospettive di Pace per il nostro territorio nello scenario mondiale.

Il mondo è in guerra e questa guerra prevede dei costi e dei sacrifici anche sulle nostre vite e sui nostri territori. Mentre le spese sociali continuano a essere compresse e tagliate e il costo della vita minaccia di aumentare spaventosamente, ci troviamo di fronte a cifre miliardarie per il riarmo e la corsa alla guerra in Europa e nel nostro Paese: è il caso degli 800 miliardi di euro previsti per il piano “Rearm Europe” in parte a debito e in parte sottratti dal Fondo di Coesione e Sviluppo, originariamente destinato alle spese sociali; è il caso dei 50 miliardi di euro che l’Italia dovrà investire in spese militari in questo scenario, così come dei 1,2 miliardi di euro per la costruzione e il rifacimento di infrastrutture militari stanziati lo scorso autunno dal Governo.

Dentro questo quadro ci troviamo di fronte a un fatto concreto e inaccettabile: un nuovo, ennesimo, progetto di base militare per l’addestramento di forze speciali dell’esercito impegnate quotidianamente in decine di missioni militari all’estero. Un mega-progetto di 140 ettari previsto a Pontedera, all’interno della tenuta Isabella, e a San Piero a Grado, dentro il Parco Naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, area protetta a livello europeo e di enorme valore ambientale, sociale e culturale per il nostro territorio; un Parco già inquinato dalla presenza di un reattore nucleare dismesso, di cui si fa sapere poco o nulla. La spesa stimata è di 520 milioni di euro solo per la realizzazione della base, di cui una parte inopportunamente già stanziata dal Ministero Infrastrutture e Trasporti e dal Fondo di Coesione e Sviluppo. La gestione politica, dal Governo, sino alla Regione, ai Comuni e all’Ente Parco, appare a dir poco opaca e priva di relazione con la cittadinanza e la
popolazione dei territori interessati dal progetto.

Inoltre, con una proposta di legge a firma Fratelli d’Italia, il Governo vorrebbe deregolamentare i vincoli ambientali previsti per la costruzione di infrastrutture militari all’interno di aree protette in nome della “sicurezza nazionale”, di fatto assecondando questa folle corsa alla guerra e al riarmo a scapito di una effettiva messa in sicurezza dei territori e dell’importanza della rigenerazione e protezione dell’ambiente. Il primo “test” di questa deregolamentazione dovrebbe essere proprio la base pisana: una dichiarazione di guerra al Parco Naturale di San Rossore, all’interno del quale è prevista una porzione di base per un consumo complessivo di 100 ettari di suolo nell’area CISAM, con l’abbattimento di migliaia di alberi, cementificazione ed effetti distruttivi per l’ecosistema e la sicurezza idrogeologica dell’area.

Di fronte a questo scenario, il nostro appello è a convergere, confrontarci e manifestare per un orizzonte comune di cambiamento: desideriamo con forza la pace nel mondo e sui nostri territori, non guerre e basi militari; vogliamo che venga rispettato e difeso il Parco Naturale, con le normative che lo tutelano, di fronte all’attacco che sta subendo; vogliamo che Pontedera e la Valdera, già colpite dall’inquinamento di keu, inceneritori e discariche e da rischi idrogeologici costanti, vedano investimenti per bonifiche e messa in sicurezza, non ulteriore cementificazione per un poligono di tiro per testare armi e bombe in mezzo ai campi, con effetti nocivi per la salute di persone, piante e animali; vogliamo manifestare affinché le spese e le politiche del nostro Paese si rivolgano ai bisogni sociali delle persone, non alla guerra, alla devastazione ambientale, al riarmo e alla riconversione dell’industria civile in militare.

La popolazione ha diritto di conoscere il progetto di base militare previsto nel nostro territorio, di conoscerne la documentazione e avere voce in capitolo a partire dalle reali esigenze che ogni giorno chi abita la nostra provincia incontra. A Pisa e Pontedera, come in tutta Italia, non servono 520 milioni per la guerra, bensì maggiori spese per case, cura dei quartieri popolari, diritto allo studio scolastico e universitario, sistema sanitario efficace, pensioni e welfare, per mettere in sicurezza i territori di fronte ad alluvioni o eventi estremi, per tutto ciò che riguarda un vivere dignitoso e pacifico.

Saremo per due giorni a San Piero a Grado perché vogliamo che le istituzioni che governano il nostro territorio rendano trasparente e pubblica la documentazione relativa alla base militare e che venga fatta tutta la pressione necessaria nelle dovute sedi affinché la popolazione sia informata dei progetti, dei loro tempi e del loro contenuto. Continuare a negare l’esistenza di queste informazioni, o tenerle nascoste, come finora è stato fatto, costituisce un atto di grave mancanza di democrazia e manifesta incuria nei confronti del territorio e di chi lo abita.

Tramite manifestazioni, iniziative, informazione, mozioni e monitoraggio attivo del territorio ci stiamo mobilitando in tutta Pisa e provincia, e da anni si sta sempre di più alzando la voce di coloro che aspirano a un futuro di pace e che chiedono di poter decidere sulla propria vita e i propri bisogni. Ora più che mai è il momento per dire insieme NO a queste scelte e prenderci insieme la responsabilità di rendere questo NO una costellazione di SÍ a un destino diverso e democratico, fatto di giustizia ambientale, sociale e di pace per il nostro territorio. Ribadiamo l’invito a chiunque si riconosca in queste motivazioni ed esigenze a unirsi alla due giorni di mobilitazione, portare il proprio contributo, discutere, confrontarsi e agire per dare un segnale politico e sociale di contrarietà e cambiamento.