Nei giorni scorsi sono giunte le prime due convalide per i Daspo di piazza; le due persone colpite, ormai a tutti gli effetti diffidate dall’assistere a eventi sportivi e transitare in alcune strade, sono due dei partecipanti al corteo contro la Lega Nord del 14 novembre. Il procedimento di Daspo per loro era stato aperto nei primi giorni di gennaio e convalidato proprio a ridosso dei tre mesi disponibili per portarlo a termine; si conferma così la volontà della Questura di Pisa di essere avanguardia nazionale nella sperimentazione di un nuovo e vergognoso dispositivo di limitazione della libertà. Infatti il Daspo di piazza rappresenta una misura assurda per evidenti motivi, imponendo una limitazione di tipo sportivo in seguito a manifestazioni totalmente slegate dallo sport; inoltre il reato che è stato contestato a tutte e otto le persone su cui è stato aperto questo provvedimento è quello di “istigazione a delinquere”. Li si accusa di essere intervenuti durante la manifestazione con slogan e interventi al megafono; in sostanza un attacco alla libertà di espressione!
In attesa di sapere l’esito degli altri sei provvedimenti aperti (quattro per lo stesso corteo del 14 novembre e due per una manifestazione per il diritto alla casa del giorno precedente), comincia una nuova fase della lotta al Daspo di piazza, che passerà anche per i ricorsi legali necessari. Ricorsi molto costosi ma che saranno sostenuti collettivamente, come ha già annunciato il comitato “No Daspo di piazza”, che poco tempo fa ha realizzato un primo evento di autofinanziamento per sostenere i diffidati, occupando l’ex cinema Ariston per una serata.
Quell’evento, oltre alle iniziative, gli striscioni allo stadio e le oltre 1500 firme già raccolte fra i banchini e il web, hanno dimostrato l’enorme solidarietà che circonda le persone colpite dal Daspo di piazza. La città di Pisa non si rassegnerà facilmente a essere attraversata da questa ingiustizia!
Di seguito il comunicato del comitato “No Daspo di piazza” alla luce delle prime due convalide.
Convalidati i primi 2 Daspo di Piazza
Il 5 e il 6 aprile 2016 sono stati convalidati 2 degli 8 “Daspo di Piazza” inflitti ai manifestanti che hanno partecipato alla manifestazione anti Lega Nord dello scorso 14 novembre. Per quella manifestazione furono emanati 6 ingiunzioni di Daspo mentre le altre 2 per la manifestazione del 13 novembre durante una protesta contro gli sfratti e per le case di Sant’Ermete.
Come già annunciato e discusso durante le iniziative promosse dal “Comitato No Daspo di Piazza” questi provvedimenti, che vietano l’accesso ad ogni tipo di manifestazione sportiva, sono stati emanati per cause che niente hanno a che fare con lo sport e quindi sono una vera e propria privazione e negazione della libertà personale.
L’accanimento della questura pisana nei confronti degli otto daspati non conosce limite: la convalida di questi due Daspo arrivano proprio allo scadere dei 90 giorni, termine legale per la notifica delle ingiunzioni. Ci sembra come se la questura si diverta a prendersi gioco di chi scende in piazza accusandoli di commettere il reato di istigazione a delinquere (magari per aver parlato al megafono) e sostenere comportamenti antisociali (è antisociale protestare in mezzo a centinaia di persone?).
Per questi assurdi motivi i 2 daspati non potranno accedere all’Arena Garibaldi ed a tutte le manifestazioni sportive di calcio in Italia e all’estero per la durata di ben 2 anni! Per non parlare della limitazione di accesso a molte strade della città, prima, dopo e durante le partite, compreso stazioni ferroviarie e quartieri limitrofi. In poche parole il giorno della partita è impossibile prendere il treno per andare a farsi un giro o addirittura non si comprende come se chi abitasse in una delle strade vietate possa uscire di casa?
Adesso che i primi Daspo sono stati convalidati, la lotta a questa assurda legge necessita di amplificarsi: se i governi e le questure locali credono di intimidire chi protesta, chi sciopera e chi resiste per non essere buttato fuori di casa negando la libertà personale si sbaglia di grosso. Non saranno le denunce o le diffide a far placare chi lotta e chi si ribella. La città di Pisa, dove per ora sono stati emanati questi nuovi provvedimenti, ha già iniziato a rispondere: centinaia di firme raccolte allo stadio, nei quartieri e al mercato; iniziative pubbliche e raccolta di fondi per sostenere le spese legali sono state un successo.
Adesso però è quanto mai importante dare un segnale ancora più forte per sostenere i Daspati, non solo legalmente con tutti i ricorsi del caso ma anche con altre iniziative che verranno messe in campo.
Comitato No Daspo di Piazza