Ha già annusato che tira una brutta aria per lui a Pisa, Matteo Renzi, così, ha deciso di fare visita di soppiatto alla Piaggio di Pontedera in occasione dei festeggiamenti per il settantennale della Vespa, con solo tre ore di preavviso. Paura di contestazioni, paura di critiche, paura del dissenso: Renzi, a sei giorni dalla sua visita al CNR di Pisa, teme che la sua passerella venga rovinata.
Nonostante la notizia della sua visita alle kermesse Piaggio sia circolata solo in tarda mattinata un gruppo di piaggisti, operai dell’indotto, di abitanti dei quartieri, precari e lavoratori pisani, hanno deciso comunque di trovarsi fuori dalla fabbrica per contestare il Premier. A Pontedera un giovane su due è disoccupato, i lavoratori nella storica fabbrica vengono massacrati a colpi part-time verticale e, con il Jobs Act e la cancellazione dell’art.18, si sono visti trasformare un impiego a tempo indeterminato in lavoro precario.
“Le produzioni vengono esternalizzate, gli operai vengono sempre più sfruttati e sottopagati, è questa l’innovazione di cui parla Renzi? Noi non ci stiamo. – dice un manifestante all’esterno dei cancelli, che prosegue – Renzi dice che l’Italia deve togliersi un po’ di dosso, è vero, iniziamo a liberarci di lui, a Pisa lo contesteremo il 29 aprile, raggiungeremo il CNR dove si rinchiuderà scortato dalla polizia, partendo da sotto il comune alle 8.30. Questo di oggi è solo un antipasto”.
Qui le parole di Simone Selmi, piaggista