E’ successo il primo febbraio, a causa delle forti piogge; ma le criticità strutturali della scuola primaria Cambini erano note da tempo, tanto da aver portato in via precauzionale a dichiarare inagibile tutto il primo piano sin da novembre. Dunque al momento del crollo l’area era vuota e sostenuta da un’impalcatura con lo scopo di attutirne gli effetti. Dopo il crollo è stata temporaneamente dichiarata inagibile tutta l’ala nord-est dell’edificio, anche al piano terra.
Una pratica, purtroppo, sempre più diffusa negli edifici scolastici: quella delle soluzioni tampone e della riduzione del danno. A fronte di una condizione di inagibilità nota invece che reperire le risorse per intervenire, si preferisce svuotare e tamponare, sperando che al momento del crollo non ci siano troppi danni.
Di fronte a queste notizie non può che tornare alla mente la legittimità delle proteste degli studenti medi nei giorni scorsi, che della messa in sicurezza degli edifici scolastici avevano fatto una delle rivendicazioni centrali.