Giovedì in San Giusto, per difendere la casa di Letafet; venerdì in Sant’Ermete dove Apes e Comune volevano eseguire lo sfratto di Simone; e questa mattina davanti all’appartamento dove Martina vive coi suoi tre figli nel quartiere CEP. Cambiano le definizioni con cui vengono etichettati (senza titolo, morosi, abusivi) ma non la sostanza: a fronte di decine di case popolari ancora sfitte, di interi quartieri lasciati senza manutenzioni, di progetti di riqualificazione, come a Sant’Ermete, lasciati a metà, la priorità dell’Apes, confermata dalla nuova giunta comunale, è sgomberare famiglie in stato di necessità.
Letafet e Martina vivevano in appartamenti popolari regolarmente assegnati, ma hanno dovuto aprire delle case più grandi a causa delle situazioni di gravissimo sovraffollamento a cui l’Apes non ha posto rimedio per anni. A Simone viene contestato il titolo per rimanere nell’alloggio dove viveva con la nonna, da poco deceduta, e una morosità accumulata proprio per far fronte alle enormi spese mediche dell’anziana parente.
Ancora una volta la presenza dei picchetti ha permesso di ottenere rinvii; son sempre di più le famiglie determinate a intraprendere una lotta per uscire da questa insopportabile situazione e ottenere delle soluzioni definitive. Per questo, con una lettera firmata da decine di famiglie, è stato chiesto un incontro alla Regione Toscana per avere finalmente una sanatoria di queste situazioni.