Dalle famiglie in emergenza abitativa del Progetto Prendocasa giunge la chiamata a un’assemblea generale per il diritto all’abitare, dove organizzarsi per opporsi alle piaghe degli sfratti, del sovraffollamento, degli affitti troppo alti; GIOVEDI’ 13 OTTOBRE ALLE 17.00 IN LOGGE DI BANCHI.
Oggi due nuovi tentativi di sfratto sventati grazie alla resistenza di inquilini e solidali, che si sommano a queli dei giorni scorsi. Il 26 settembre 2016 l’Apes, azienda che gestisce le case popolari, nello specifico il direttore Giorgio Federici, ha schiera in campo un ingente numero di forze dell’ordine per spaventare una famiglia composta dai genitori e 2 figli, rispettivamente 5 anni e 9 mesi, che da anni aspettava l’assegnazione di una casa popolare e ad agosto 2014, stremati da queste condizioni di vita inaccettabili, decide di riaprire una casa dell’ Apes in via Fra Mansueto, abbandonata da anni, come tante altre nei quartieri periferici di Pisa. Lo sfratto però non ha avuto luogo grazie alla solidarietà del quartiere e del picchetto determinato e numeroso.
“Purtroppo questo è solo uno dei tanti casi che vediamo nella nostra città – affermano solidali e inquilini resistenti e del Progetto Prendocasa – Molte sono le famiglie con difficoltà a pagare l’affitto e ad arrivare a fine mese, tanti i giovani che non hanno le garanzie per avere un’abitazione. Anche chi vive nelle case popolari riscontra numerose problematicità: le manutenzioni inesistenti, canoni che aumentano, quartieri abbandonati e privi di servizi, case inadeguate al numero di componenti famigliari. Tutti si ritrovano accomunati dal ricatto dei padroni di casa, pubblici o privati, di ricevere lo sfratto perchè morosi.”
Emergono temi ben definiti: “le case popolari, come quelle di Sant’ Ermete e di San Giusto, vengono lasciate vuote per agevolarne la vendita a privati o per lo sciacallaggio di speculatori edilizi coinvolti dall’assessore alla casa Ylenia Zambito in progetti di “riqualificazione” delle periferie.Questi progetti altro non sono che l’esclusione all’accesso alle case popolari di una fetta sempre più larga di famiglie.
Lo strumento di assegnazione tramite graduatorie è una truffa: il disinvestimento nel recupero e nella costruzione di immobili Erp è la causa del lento scorrere delle graduatorie di assegnazione di casa e dell’azzeramento della graduatoria di mobilità. Spesso accade che siano cambiati arbitrariamente i parametri di assegnazione, facendo risultare alloggi più grandi o nuclei più piccoli truffando le famiglie che finiscono in sovraffolamento.
Gli sfratti sono in aumento, poiché gli affitti delle case private sono spropositati rispetto al reddito. I proprietari di casa, spesso in possesso di più immobili, preferiscono tenere sfitti gli appartamenti per far lievitare gli affitti. La Società della Salute e il Comune di Pisa, invece di intervenire a monte del problema assegnando case dignitose o intervenendo con i padroni di casa, gestiscono l’emergenza abitativa come problema di ordine pubblico, facendo intervenire le forze dell’ordine e proponendo soluzioni temporanee non accettabili.”
Tutto questo richiede un momento di incontro, rilancio e organizzazione per questo per la giornata di giovedì 13 ottobre si terrà alle 17 in piazza Logge dei Banchi un’assemblea generale per il diritto all’abitare: “È il momento di dire NO ai soprusi e ricatti da parte dei proprietari di casa, degli ufficiali giudiziari, dell’Apes e del Comune, NO ai meccanismi che ci vedono stipati in case troppo piccole e fatiscenti, NO agli affitti troppo alti. Alziamo la testa e organizziamoci per mettere i bastoni tra le ruote a chi ci vuole schiacciare. Invitiamo tutte le famiglie che vivono queste condizioni a partecipare e organizzare assieme il picchetto per respingere nuovamente il tentativo di sgombero in San Giusto da parte dell’apes previsto per il 20 ottobre”