- Sei preoccupata perché il nuovo contratto della cooperazione sociale prevede aumenti miseri che non risolvono i tuoi problemi?
- Anche tu vivi il peso di sapere che il tuo lavoro è chiamato a tappare i buchi di servizi insufficienti?
- Anche tu vieni pagata 5 euro per fare le notti passive e 0 euro per tutti gli straordinari che finiscono in banca ore?
- Sei stata recentemente assunta e ti chiedono di essere disponibile anche all’ultimo minuto per coprire tutte le assenze?
- Sei costretta a sottostare a tutte le richieste dei tuoi superiori perché dal tuo lavoro dipende il tuo permesso di soggiorno?
- Ti senti facilmente ricattabile in quanto madre sola precaria?
- Ti chiedono di essere sempre reperibile al cellulare e ti hanno inserita in gruppi whatsapp su cui si parla di lavoro a ogni ora?
- Anche per te ogni rinnovo dell’appalto vuol dire non essere sicura di dove e per quante ore dovrai lavorare?
- Anche tu non ne puoi più del carico emotivo che ogni giorno ti porti a casa dal tuo lavoro?
- Anche tu subisci forme di infantilizzazione e denigrazione che mortificano la tua professionalità?
- I tagli al personale, i demansionamenti, gli straordinari non pagati, il senso di responsabilità stanno portando anche te sull’orlo del burnout?
- Non ti vengono garantite supervisioni adeguate ad un sano svolgimento del lavoro sociale/educativo ?
- Ti viene richiesta continuamente autoformazione a tuo carico, facendo totale affidamento sulla gestione del tuo tempo libero?
- Non puoi partecipare alle supervisioni e alle riunioni d’équipe perché sei precaria?
- Sei costrettə a rispondere alle assurde richieste politiche della committenza?
- La governance della tua associazione o cooperativa è sempre meno democratica e trasparente? Ti mettono da parte quando vuoi far valere i tuoi diritti?
- La corsa ai finanziamenti privati ti obbliga a lavorare di fretta e su progetti sempre nuovi dettati piu da esigenze politiche che dalle reali necessità dell’utenza?
- Sei una donna, una persona LGBTIAQ+, migrante o con disabilità e fai sempre più fatica ad accedere a servizi adatti alle tue esigenze?
- Sei una caregiver che si trova sempre più segregata dentro casa perché i servizi socio-sanitari sono sempre più scadenti?
- Anche questa è violenza!
- L’8 marzo scioperiamo anche per questo!
Sabato 2 Marzo alle 18 Vogliamo trovarci in assemblea per parlare di come la cultura patriarcale e la violenza sistematica che essa produce impattano sulle condizioni di lavoro nel sociale e nei servizi, confrontarci sui problemi che viviamo tutti i giorni sui luoghi di lavoro e nelle nostre vite colpite dallo smantellamento del welfare in atto e per organizzarci insieme verso lo sciopero dell’8 marzo.
Saranno con noi le lavoratrici della Coop sociale Artemisia di Torino per raccontarci di come si sono organizzate e hanno iniziato la lotta per restituire valore al proprio lavoro a garanzia di un welfare universalmente accessibile.
Insieme possiamo costruire la forza per portare lo sciopero in tutti i nostri luoghi di lavoro, perché se il nostro lavoro è essenziale vuol dire che sottraendoci, incrociando le braccia, abbiamo un grosso potere.
Con la stessa forza vogliamo rilanciare le nostre rivendicazioni dalle case in cui i bisogni e le fragilità sono lasciate sole da un sistema sempre più aziendalistico che scarica le proprie inadempienze e contraddizioni sulle nostre spalle.
Insieme siamo più forti, se le nostre vite e il nostro lavoro non valgono noi ci fermiamo!
Sabato 2 Marzo ore 18 alla Mala Servanen Jin in via Garibaldi, 192 Pisa
8M sciopero contro la violenza patriarcale – Non Una Di Meno Pisa