Dussmann Service ha rilevato il nuovo appalto per la pulizia dei vagoni presso il gruppo Trenitalia e ha proceduto subito a una sistematica riorganizzazione del lavoro per sostenere la competitività imposta dall’appalto al ribasso. La multinazionale che gestisce i servizi di catering, pulizia, sicurezza e reception e servizi tecnici, ha imposto il contratto di solidarietà ai lavoratori del cantiere di Pisa.
I primi scioperi con assemblee sindacali dentro e fuori dal deposito non hanno fatto indietreggiare l’azienda, stretta anche dalla convocazione in un tavolo regionale per discutere con le parti sociali la vertenza. Ma sindacati o no l’agitazione tra i lavoratori è forte. Alle minacce di trasferimento, propedeutiche al licenziamento, è seguito l’inasprimento del conflitto con la parte aziendale che accusa i lavoratori di danneggiamenti e sabotaggi sui mezzi e sulle attrezzature. Pochi giorni fa alcuni lavoratori Dussmann che lavorano all’ospedale sono stati inviati, in camice da corsia e zoccoli a pulire i treni. Dai vagoni da trattare sono stati fatti scendere gli operai normalmente impiegati in quel servizio. Da quel momento si sono bloccate tutte le attività del deposito comprese quelle dell’officina perché il personale trenitalia per solidarietà si è fermato in un’assemblea.
Oltre alla solidarietà iniziale la Dussamann ha mandato poi 11 lettere di trasferimento solo sul cantiere di Pisa come ritorsione per le proteste o ha proposto, in alternativa ai trasferimenti, di estendere la solidarietà dal 5 al 23 %. Come nella vicenda della Dussmann di Torino relativa agli appalti di pulizia nelle la multinazionale sta inviando diverse lettere di contestazione richiedendo una penale per gli scioperi bianchi di questi giorni. La solita arroganza di padroni che si sentono onnipotenti per ora però non sta facendo perdere combattività ai lavoratori.