Vogliono subito i cassonetti condominiali da collocare nel quartiere popolare. Gli abitanti di Sant’Ermete da quasi due anni, ovvero dalla rimozione dei tradizionali cassonetti dell’immondizia e l’introduzione dei “mastelli” del porta a porta, stanno subendo un ulteriore peggioramento delle condizioni di vita nel quartiere.
L’immondizia quotidiana non può più essere smaltita come prima nei cassonetti sulla strada ma, con la raccolta differenziata “porta a porta”, gli abitanti delle case popolari sono costretti a tenere quattro piccoli bidoni (organico, secco residuo, carta e plastica) nelle proprie case. Le vecchie case popolari sprovviste di terrazzi, per la maggior parte, sono di 35 metri quadri e in ogni casa ci abitano dalle tre alle sette persone. Diventa impossibile per questi motivi collocare i mastelli nelle case e visto che la raccolta dei rifiuti è prevista una volta a settimana, non è salutare tenere questi sacchini dell’immondizia nelle abitazioni.
Il “porta a porta” non può funzionare nei quartieri popolari come nelle zone residenziali, dove ci sono condomini e abitazioni provvisti di giardini, terrazzi e cortili.
Circa una ventina di giorni fa, i residenti di Sant’Ermete, esasperati, avevano gettato i rifiuti abbandonati dalle persone in ogni angolo del quartiere sulla strada.
Ieri pomeriggio, l’esasperazione si è trasformata in rabbia che si è riversata direttamente alla sede di Geofor di Pontedera. Una quindicina di residenti tra cui diversi bambini si sono recati in viale America, nella zona industriale, con cartelloni e megafono. Subito hanno chiesto di parlare con i dirigenti che sono subito usciti dai loro uffici. Spaventati e probabilmente non abituati a discutere con chi vive il disagio di abitare in una discarica a cielo aperto, i dirigenti di Geofor hanno chiamato le forze dell’ordine che si sono presentate con ben quattro macchine tra carabinieri, polizia e digos.
Dopo qualche minuto di tensione dovuto dalla non comprensione delle problematiche riportate dai cittadini, i dirigenti della ditta che gestisce i rifiuti hanno accolto le richieste: in Sant’Ermete servono cassonetti condominiali.
Questa mattina una commissione composta da Geofor, comune e Apes ha fatto un sopralluogo nel quartiere guidato dagli stessi abitanti.
Ad ora nessuna risposta concreta è stata data. La palla è stata rimbalzata al comune nella persona dell’assessore Sanzo.
Un quartiere già devastato ed umiliato dal progetto di riqualificazione non portato a termine, dalla povertà dilagante e dalle conseguenze che questa comporta, lottare per avere dei cassonetti può sembrare una cosa banale ma in realtà la dice lunga su come le istituzioni trattano gli abitanti delle case popolari. Mentre in centro storico sono stati spesi migliaia di euro per l’installazione dei cassonetti interrati, le periferie diventano discariche a cielo aperto.