E’ iniziato decisamente in maniera dirompente il ciclo di mobilitazioni annunciato lunedì dai gruppi della Curva Nord in seguito all’assemblea della Leopolda. Il primo appuntamento si è tenuto ieri pomeriggio alle 17.30 di fronte al palazzo della Prefettura, dove in centinaia si sono radunati per l’ennesima protesta contro la dirigenza della società. Una protesta come al solito animata da striscioni, bandiere e fumogeni, ma soprattutto da cori contro Lucchesi e Petroni, colpevoli di aver scippato, con ritardi, bugie e impegni disattesi, a un’intera città la gioia per la promozione in Serie B.
La pazienza della tifoseria nerazzurra è giunta decisamente al termine. Altre iniziative erano già state annunciate oltre al presidio di ieri: il sostegno alla squadra durante l’allenamento di oggi pomeriggio e, soprattutto, la minaccia di bloccare la partita Pisa-Bari venerdì sera se Petroni non avesse venduto la società.
E’ stata proprio questa minaccia probabilmente e fornire una drastica accelerazione al teatrino imbarazzante portato avanti per mesi dalla dirigenza; nella serata di ieri, infatti, sembra essere giunta l’ufficializzazione della cessione del club alla famiglia Corrado, dopo che le ultime offerte da parte loro erano state rifiutate.
Ancora una volta i gruppi della Nord si sono attrezzati per intervenire collettivamente in una situazione divenuta ormai logorante; già questa estate numerose erano state le mobilitazioni per spingere alla cessione della società: un corteo all’aeroporto, l’interruzione dell’amichevole col Celta Vigo e il blocco dei binari ferroviari. Con le azioni di questi giorni tutti si augurano che si possa mettere la parola fine su questa vicenda.