Ieri sera si è svolta la street parade convocata in risposta alle assurde ordinanze del Comune di Pisa che da alcuni giorni vietano, tra le altre cose di sedersi su scalini e monumenti della città per consumare cibo o bevande.
Più di cinquecento persone si sono radunate intorno a mezzanotte in Piazza La Pera, per muoversi in corteo circa mezzora dopo. La street, determinata e coesa, con fumogeni e cori incessanti, ha fatto sosta sotto al palazzo del Comune, ha attraversato il fiume e si è diretta verso Piazza dei Cavalieri.
E’ proprio questa piazza uno dei principali luoghi di ritrovo dei giovani nella nostra città a essere messo al centro della discussa ordinanza. In Piazza dei Cavalieri infatti da anni si ritrovano giovani per vivere una socialità per quanto possibile slegata dalle logiche commerciali. Una piazza priva di bar e locali, dove i ragazzi si organizzano con chitarre e strumenti musicali, palloni e frisbee, portandosi da casa le bevande, o al limite acquistandole dai venditori abusivi, che riescono così a mettere insieme un piccolo ricavo.
Per tutte queste ragioni, già alcuni anni fa Piazza dei Cavalieri era stata al centro di campagne denigratorie e di una specifica ordinanza firmata dall’ex sindaco Filippeschi; ordinanza che fu contestata da un corteo notturno e ripetutamente violata, fino a renderla inefficace.
Ora la storia pare ripetersi, con la nuova giunta leghista, che si sta rendendo nota per ordinanze ancora più grottesche di quelle degli amministratori precedenti.
Alle disgrazie cittadine si aggiungono quelle universitarie: anche il Rettore Mancarella, infatti, sta facendo discutere per le sue politiche di chiusura totale nei confronti degli studenti.Da alcuni mesi infatti il Rettore sta cercando di vietare e impedire qualsiasi iniziativa autorganizzata da collettivi e associazioni negli spazi dell’ateneo. Un’assoluta novità per Pisa, città da sempre caratterizzata da una vivace vita universitaria.
Per questo nei prossimi giorni, alle iniziative contro l’ordinanza, se ne affiancheranno altre relative alla libertà di aggregazione studentesca; chiusura degli spazi cittadini e di quelli universitari sono due facce della stessa medaglia.