Dopo una partecipata e propositiva tre giorni del Movimento No Base a Coltano la mobilitazione continua.
Martedì 13 settembre si è svolto il consiglio comunale, richiesto ormai molti mesi fa dal consigliere di opposizione Auletta, con tema la base a Coltano. Sono stati invitati a intervenire il Movimento No Base né a Coltano né altrove, il Comitato per la difesa di Coltano e la Pro Loco che si ripropone come a favore della base.
Gli interventi di chi ha argomentato con dati e inchieste la propria contrarietà sono stati accompagnati da un’imbarazzante discussione dei e delle consigliere. In conclusione del consiglio sono state votate due mozioni che dichiarano di volere la base a Pisa e a Coltano, ogni forza politica ha i suoi posizionamenti ma la sostanza è volere la base a tutti i costi. La mozione presentata dal gruppo Una città in Comune che esprimeva contrarietà al progetto è stata bocciata.
Al di là dei teatrini istituzionali il Movimento ha nutrito una piazza ricca di interventi e prospettive di lotta.
Sono state riportate alla cittadinanza le inchieste presentate durante la tre giorni a Coltano: dalla presenza bellica nel territorio tra Pisa e Livorno al dossier su chi siano e cosa facciano le forze speciali per cui questa base è pensata. Queste conoscenze rendono ancora più inaccettabile la decisione presa dal DPCM e accettata dal comune di Pisa.
La mobilitazione continuerà in vista del prossimo sciopero globale per il clima del 23 settembre. Il movimento no base, insieme a tante altre realtà regionali in lotta per l’ambiente, parteciperà al corteo cittadino. Friday for Future Pisa ha lanciato un corteo che partirà alle ore 9.00 in Piazza Guerrazzi.
La lotta contro la base militare a Coltano si inserisce in un clima di drammatico riarmo degli stati e di una crisi climatica le cui conseguenze sono state palpabili. “Il legame tra la piattaforma bellica e il modello di sviluppo estrattivista e neocolonialista i cui danni si ripercuotono non solo all’estero, ma anche con pesanti implicazioni sulle nostre vite quotidiane: infatti la guerra non fa altro che riprodurre e accelerare processi di distruzione dei territori e ricorso alle energie fossili, mentre scarica verso il basso i suoi costi ed effetti.”