Martedì 5 aprile si è tenuta al Polo Carmignani un’iniziativa organizzata dalle nuove leve del Partito Democratico per continuare ad alimentare confusione e gettare fumo negli occhi, con una finta aurea accademica, in vista del referendum sulle trivellazioni che si terrà fra alcuni giorni. Un’iniziativa giunta all’indomani dell’ennesimo scandalo del partito della nazione, che ha portato alle dimissioni del ministro Guidi proprio per le pressioni esercitate nello “Sblocca Italia” per facilitare le estrazioni petrolifere a beneficio di i lobby delle quali fa parte anche il suo compagno.
Tutto ciò sarebbe sufficiente perché il Partito Democratico smettesse di aprire bocca sull’argomento, ma evidentemente l’abitudine a questo livello di corruzione è tale da permettergli di continuare a far finta di niente.
Durante l’iniziativa, quindi, più volte è stato tentato di analizzare la questione delle trivellazioni da un punto di vista tecnico, millantando straordinari benefici, e provando ad evitare ogni elemento politico nella discussione. Finché dal pubblico non si sono alzate alcune persone, esponendo uno striscione con sopra scritto “PD corrotti, No trivelle” e riportando, con un animato intervento, la discussione sui veri binari. La questione delle trivellazioni non è tecnica, ma riguarda la gestione e lo sfruttamento dei territori e delle risorse. Abbiamo visto come nelle regioni più trivellate in Italia la ricchezza sia stata spartita fra pochi imprenditori, e alla popolazione siano state lasciate devastazione ambientale e povertà economica.
Per questo la lotta No Triv deve proseguire, vedendo il referendum non come un obiettivo finale ma come un passaggio da affrontare all’interno di un percorso ancora molto lungo.