Nel pomeriggio di ieri una nutrita delegazione del comitato di quartiere Sant’Ermete si è spostata nel centro di Pisa per comunicare al resto della città le numerose motivazioni alla base delle lotte e delle proteste che da anni animano questa periferia. Dalle 16.00 in Largo Ciro Menotti si è tenuto un presidio e un banchetto informativo, mentre ai passanti venivano distribuiti volantini.
8 anni fa le istituzioni hanno approvato un progetto da 18 milioni di euro per la riqualificazione di 216 appartamenti nel quartiere Sant’Ermete. Ma il progetto si è rivelato una presa in giro, e di questi lavori hanno realizzato solo un quinto di quello che dovevano fare. Nel frattempo hanno fatto sparire 10 milioni di euro dal progetto iniziale, lasciando più di 100 famiglie in case fatiscenti e considerate non a norma da ASL e vigili del fuoco.
Lo scorso giugno si è tenuto un referendum di quartiere fra gli abitanti delle case popolari; la votazione ha sancito la sfiducia nel progetto delle istituzioni e la proposta di un nuovo progetto, denominato “Comunità di quartiere”. In sintesi le richieste sono di costruire le case nuove secondo le esigenze delle famiglie che dovranno andarci a vivere (ad or il progetto esecutivo prevede case troppo piccole a fronte di molte famiglie numerose), di sospendere il pagamento dell’affitto per le famiglie che vivono in alloggi dichiarati non a norma, di non creare un quartiere ghetto, rilanciando la vivibilità, i servizi, la messa in sicurezza del cavalcavia, e concordando con la comunità le future assegnazioni delle case in emergenza.
Richieste legittime che stanno trovando forza nella lotta quotidiana di decine di persone nel quartiere, e che giorno dopo giorno stanno convincendo e conquistando anche tanti abitanti di altre parti della città che non erano a conoscenza di questa situazione.