Un’inaugurazione in piena regola, con tanto di sindaco armato di forbici e fascia tricolore che ha tagliato il nastro rosso. E’ così che ieri pomeriggio la signora Maria, il “sindaco del popolo” scelto dai comitati e dalla gente in emergenza abitativa, ha simbolicamente assegnato gli appartamenti dei Frati Bigi, di proprietà di Bulgarella, ad alcune delle famiglie escluse dalla graduatoria di casa popolare.
La manifestazione era stata annunciata da tempo, in risposta alla sempre più drammatica emergenza abitativa e agli scandali che stanno coinvolgendo l’amministrazione comunale. Da una parte le informazioni che stanno venendo a galla riguardo alla corruzione, le evasioni fiscali, fidejussioni false e privilegi di ogni tipo concessi a Bulgarella e agli altri grandi costruttori; dall’altra le famiglie sotto sfratto praticamente abbandonate al loro destino. Negli ultimi giorni è stata pubblicata la graduatoria ERP, e a molte famiglie non sono stati riconosciuti i punti dello sfratto; come se non bastasse il Prefetto non si è ancora espresso riguardo alla proroga della sospensione degli sfratti, perché teme la collera della lobby ConfEdilizia.
Una situazione ormai esplosiva, che è sfociata nella manifestazione di ieri, convocata al grido “Vogliamo le case di Bulgarella”. La richiesta centrale era quella di mettere mano alle abitazioni dei grandi proprietari privati: se mancano le case per l’Agenzia Casa bisogna costringere i grandi costruttori che hanno debiti milionari col Comune e hanno goduto di agevolazioni fiscali, a mettere in affitto le loro case a canone concordato.
La manifestazione è partito dal complesso Santa Croce in Fossabanda, albergo di proprietà del Comune vergognosamente tenuto sfitto; già lì è stata evidente la grande presenza di forze dell’ordine, ancora una volta schierate contro i cittadini, a difesa della speculazione immobiliare.
Decine di famiglie hanno quindi sfilato fino alle case dei Frati Bigi, recentemente ristrutturate da Bulgarella, e inscenato una protesta simbolica con tanto di inaugurazione e assegnazione. Protagonisti della giornata tutti gli esclusi, le famiglie sotto sfratto che comunque non riceveranno la casa popolare, le loro storie e i loro drammi. Ma soprattutto la loro volontà di riscatto e la loro lotta quotidiana per vedersi riconosciuti i propri diritti.
Il corteo è poi proseguito con un blocco stradale, per sciogliersi, infine, con una promessa: se non sarà concesso il blocco degli sfratti, se non saranno trovate case da assegnare per l’emergenza abitativa, le famiglie non resteranno ad aspettare in silenzio. E allora le case dei grandi speculatori privati saranno occupate e abitate per davvero.