Dopo giorni di presidio permanente non si placa la protesta in Sant’Ermete; ieri pomeriggio una manifestazione ha attraversato il quartiere.
Circa cento persone verso le 15.00 hanno iniziato a muoversi in corteo; in testa i tanti anziani che, dopo una vita passata all’interno di case fatiscenti, si sono stancati di attendere e di ascoltare promesse.
Nei giorni scorsi il Comune e l’Apes hanno portato avanti un pietoso teatrino, cercando di scaricare tutta la colpa sulla Regione e di etichettare come violenti gli abitanti di Sant’Ermete che protestano per vedersi riconoscere i propri diritti. Ma la realtà è evidente: queste istituzioni hanno sottoscritto un protocollo che prevedeva 10 milioni di finanziamento e tempi certi per l’evacuazione dalle case fatiscenti e l’edificazione di nuovi alloggi; ad oggi i tempi sono stati abbondantemente superati e questo finanziamento pare svanito nel nulla.
Ma adesso l’intero quartiere sta reagendo compatto a questa situazione: a tutti i balconi delle palazzine popolari sono stati appesi striscioni di protesta; oramai decine di famiglie hanno intrapreso l’autoriduzione dell’affitto e preso parte al presidio permanente.
La manifestazione di ieri ha segnato un altro passo, attraversando tutto il quartiere e bloccando il traffico a più riprese, continuando l’opera di informazione con volantini e interventi al megafono. Al passaggio sotto le palazzine di via Emilia, il cantiere è stato aperto e alcune persone sono salite ai piani più alti accendendo dei fumogeni e calando delle sagome a forma di scheletro dalle finestre, a rappresentare l’eterna attesa degli abitanti del quartiere per avere un alloggio dignitoso.
Infine il corteo si è sciolto in un’assemblea e ha rilanciato il presidio e nuove mobilitazioni per i prossimi giorni.