Un gruppo di attivisti si è recato oggi pomeriggio in Piazza dei Miracoli per un’azione comunicativa in solidarietà alla resistenza di Afrin, nella Siria del Nord. Sono stati srotolati alcuni striscioni e data alle fiamme una bandiera della Turchia.
La situazione nel cantone di Afrin sta degenerando; l’esercito turco, secondo esercito della Nato, sta avanzando, sostenuto dalle bande di terroristi islamici, ed è giunto a pochi chilometri dalla città dove, sotto incessanti bombardamenti, si sono rifugiati i profughi della regione. Un silenzio assordante da parte dei media e della comunità internazionale sta coprendo questa ignobile operazione; ad Afrin in questo momento si trovano anche alcuni italiani tra cui un redattore di InfoAut che è riuscito a realizzare alcune corrispondenze [uno – due – tre].
In questi giorni in molte città di Europa si sono tenute mobilitazioni per Afrin, blitz, sanzionamenti nei confronti di edifici e istituzioni legati alla Turchia. A Pisa oggi pomeriggio un gruppo di attivisti ha scelto di realizzare un’azione comunicativa in Piazza dei Miracoli, simbolo della città, attraversata ogni giorno da migliaia di turisti. Sono stati srotolati contemporaneamente due striscioni, uno in cima alla Torre di Pisa recante la scritta “Turchia vergogna” e un altro ai piedi della torre: “Defend Afrin – Erdogan assassino”. Nel frattempo sono stati distribuiti volantini e una bandiera turca è stata bruciata.
Una mobilitazione permanente che metta in luce le responsabilità dei governi europei nel genocidio di Afrin (l’Italia ha numerosi accordi economici con la Turchia, oltre a fornire armi tramite la propria industria bellica) è l’unica speranza per squarciare il velo del silenzio e premere perché Erdogan ritiri le sue truppe dalla Siria del Nord.