Ancora mobilitazioni in città per denunciare il massacro portato avanti dall’esercito turco e dalle bande jihadiste nel Nord della Siria. Mentre la Francia viene nuovamente colpita da un attentatore legato all’Isis, ciò che rimane dell’esercito del califfato sta invadendo il cantone di Afrin insieme all’esercito della Turchia, membro Nato e alleato delle potenze occidentali.
Una situazione paradossale e vergognosa, che tutti i leader dei paesi europei fingono di non vedere. Solo grazie alla determinazione di tanti solidali e alle mobilitazioni organizzate in tutto il mondo, si sta squarciando il velo dell’ipocrisia e del silenzio e sta emergendo la verità sulla situazione in Siria del Nord.
A Pisa oggi pomeriggio si è svolta una nuova manifestazione. Alcune decine di persone si sono radunate sotto il Comune per poi muoversi in corteo fino alla Prefettura. Sul Ponte di mezzo è stata effettuata una lunga pausa, necessaria per appendere un enorme striscione, dedicato a tutte le persone che hanno perso la vita nella resistenza di Afrin, e issare la bandiera delle YPG, le Unità di Protezione del Popolo curde.
Iniziative analoghe si sono tenute in altre città d’Italia, e altre ancora sono previste per domani; mobilitazioni necessarie per denunciare pubblicamente le responsabilità dei governi occidentali nel tacito consenso dato alla Turchia per l’invasione di Afrin, ed esercitate pressioni affinché questo massacro venga fermato.