Nel pomeriggio di oggi decine di famiglie delle case popolari di Sant’Ermete si sono recate all’Apes consegnando, in segno di protesta, la richiesta di cambio alloggio visto che i loro appartamenti non sono a norma; nel frattempo in via Fermi erano presenti molte persone a reclamare spiegazioni riguardo alla graduatoria provvisoria ERP uscita ieri, che ha visto centinaia di casi di esclusione o decurtamento di punti.
Gli abitanti di Sant’Ermete hanno iniziato a protocollare le richieste di cambio alloggio a partire dal momento di apertura degli uffici. Tutte le domande di mobilità straordinari (56 in tutto) contenevano le medesime motivazioni: le condizioni delle case, insalubri e insicure (come certificato da Usl, vigili del fuoco e dallo stesso Prefetto), i ritardi nel progetto di riqualificazione del quartiere e l’impossibilità di un confronto con Apes e Comune che fino a quel momento avevano disatteso ogni promessa. Venivano quindi richiesti nuovi alloggi, a norma e adeguati per ogni nucleo, situati sempre all’interno di Sant’Ermete. In sostanza con questa azione gli abitanti del quartiere sono tornati a chiedere risposte riguardo al progetto di riqualificazione con il quale il Comune si è riempito la bocca per anni, salvo poi lasciarlo naufragare facendo sparire il finanziamento regionale di 10 milioni di euro.
I toni si sono poi accesi poiché gli abitanti di Sant’Ermete, oltre a presentare le domande di cambio alloggio, pretendevano che fosse fissato un incontro con il presidente dell’Apes, Lorenzo Bani. Oltre a richiedere certezze sul progetto e l’assegnazione, finalmente, di case non fatiscenti, i membri del comitato di quartiere pretendono che siano ritirate le ingiunzioni di pagamento recapitate alle famiglie che da mesi si stanno auto-riducendo l’affitto. Questa pratica, infatti, è stata messa in campo come forma di pressione e protesta nei confronti dell’Apes che non rispetta la sua parte di contratto (garantire manutenzioni straordinarie e mantenere gli appartamenti abitabili) ma pretende comunque i pagamenti del canone ogni mese.
Di fronte alla reticenza dei dirigenti lì presenti nel contattare il presidente e fissare l’incontro, gli abitanti di Sant’Ermete hanno deciso di scendere in strada e bloccare il traffico.
Nel frattempo in via Fermi si era radunata una piccola folla agli sportelli dell’Ufficio Casa per chiedere chiarimenti sulla graduatoria provvisoria ERP pubblicata ieri. Numerose le criticità: diverse decine di famiglie non ammesse a causa della legge Saccardi che ormai impone almeno 5 anni di residenza continuativa sul territorio regionale; tantissime altre si sono viste tagliare il punteggio in maniera arbitraria e senza alcuna spiegazione. Le famiglie che avevano subito questi abusi hanno deciso di unirsi alla protesta messa in atto dal comitato di Sant’Ermete e al blocco stradale.
Dopo oltre un’ora di blocco, finalmente il presidente Bani ha dato risposta alle richieste, fissando un primo incontro martedì prossimo tra il comitato e il legale dell’Apes per preparare un secondo incontro a cui dovrebbe essere presente anche lui. A quel punto la mobilitazione si è sciolta, rilanciando la partecipazione per giovedì mattina ad un picchetto anti-sfratto in via Pungilupo a Cisanello, per difendere la casa di una lavoratrice della Sodexo, e nel pomeriggio dello stesso giorno di fronte al palazzo del Comune.