Questo pomeriggio a Pisa, diversi giovani del movimento di Fridays for Future che in tutto il mondo sta mobilitando migliaia di persone per impedire una distruzione ambientale sempre più veloce e violenta, si sono riuniti in presidio in piazza Vittorio Emanuele II per poi dirigersi alla sede Eni in via Bonaini. La mobilitazione, in contemporanea con più di 20 città in tutta Italia, aveva lo scopo di denunciare, con volantini, striscione e megafono, la multinazionale “Eni che è al 30° posto dei maggiori emettitori di CO2 e responsabile della devastazione dei territori in Italia e nel mondo. Continuando ad investire su nuovi giacimenti di petrolio e gas, continua a trarre profitto sfruttando i combustibili fossili”.
Inoltre, la recente campagna pubblicitaria della multinazionale sul Bio-Diesel che sponsorizza la propria produzione come “attenta all’ambiente” è pura falsità. I dati sono chiari: “Eni entro il 2022 prevede oltre nuovi 140 siti di estrazione, estrae 1.9 MILIONI di barili di petrolio al giorno, investe 7 miliardi di euro all’anno nelle fonti fossili, investe meno dell1% del totale nelle rinnovabili, emette 43 MILIONI di tonnellate di CO2 all’anno.”
La ciliegina sulla torta di questa drastica situazione è la notizia dell’accordo tra Eni e l’Associazione Nazionale Presidi che vedrà la multinazionale insegnare il cambiamento climatico nelle scuole. Un paradosso enorme.
Dopo un paio d’ore di presenza in piazza, Friday for Future si sposta alla sede Eni e i cartelli vengono attaccati dentro gli uffici. “Eni inquina e ce la pagherà” il grido delle persone che hanno contestato dentro la sede.
Un’altra mobilitazione di Fridays for Future che sta continuando a lottare senza sosta contro i responsabili del cambiamento climatico. Altre iniziative sicuramente saranno organizzate in futuro in vista del mese di aprile che sarà mobilitazione globale contro i cambiamenti climatici ed avrà l’apice il giorno 24 con lo sciopero globale per il clima.