Un partecipato presidio si è tenuto ieri in città per discutere degli esiti del referendum e delle prospettive che si aprono; sparati fuochi d’artificio dal Ponte di Mezzo per festeggiare la vittoria del NO.
Ancora non è chiaro quale sarà il futuro prossimo del Governo dopo la schiacciante vittoria del NO al referendum costituzionale; ma a Pisa, come in tante altre parti d’Italia, c’è chi ha deciso di scendere in piazza per discutere del voto di domenica e rilanciare nuove mobilitazioni.
Ieri alle 17.30 in Piazza Garibaldi si è tenuto un presidio lanciato dalla rete “C’è chi dice NO”, in contemporanea ad analoghi appuntamenti in decine di altre città; oltre cento persone si sono radunate nel centro città per lanciare un messaggio chiaro: c’è un ampio pezzo di società che ha prodotto questo rifiuto per mettere in discussione tutte le politiche di austerità prodotte dal Governo Renzi, ma non intende certo farsi rappresentare dal NO di Salvini, Grillo e D’Alema. E’ il popolo del NO che nonostante le censure e i divieti ha sfilato il 5 novembre a Firenze resistendo alle cariche della polizia e ha portato, in maniera totalmente autorganizzata, oltre 50.000 persone in piazza a Roma il 27 novembre, più di quanto siano riusciti a fare sul tema del referendum i partiti che dispongono di ingenti risorse.
Nel presidio di ieri si è gioito per il risultato ma soprattutto si è iniziato a discutere di come affrontare i futuri scenari, a partire dall’attrezzarsi per mettere fuori uso tutti i dispositivi di impoverimento che siamo stati costretti a subire finora (jobs act, buona scuola, piano casa…), fino ad interrogarsi su come declinare anche sul terreno locale la vittoria del NO, di fronte ad un’amministrazione del PD che sta producendo solo corruzione, precarietà, sfratti.
Tanti gli interventi che si sono succeduti, fino al finale pirotecnico che ha visto anche la nostra città distendersi e festeggiare con una serie di fuochi d’artificio sparati dal Ponte di Mezzo.