Un Pisa ancora una volta irriconoscibile perde a Livorno 2 a 0, buttando alle ortiche l’occasione del sorpasso. Ma il vero spettacolo è sugli spalti, dove quasi duemila pisani animano per 90 minuti ininterrotti il settore ospiti.
Un derby finalmente a porte aperte, senza restrizioni; l’intero settore ospiti a disposizione, al contrario della partita di andata, dove solo pochi posti erano stati destinati ai livornesi, che avevano quindi scelto di disertare in blocco la partita. L’ultima occasione di andar in massa all’Armando Picchi di Livorno, senza restrizioni e senza tessera, era stata 14 anni fa.
Più che giusti quindi, e tanto attesi, gli sfottò, i cori e gli striscioni di insulti, da ambo le parti. Ma quella andata in scena è una rivalità basata comunque sul rispetto; per questo vogliamo segnalare soprattutto due striscioni sollevati dai tifosi pisani alla fine del primo tempo e accolti con lunghi applausi dai livornesi.
“Pisa ricorda la Moby Prince e chiede giustizia. Vergogna” e “28.3.18 Mai più morti sul lavoro, vicini ai lavoratori del porto”.