Altro risultato positivo per la squadra di mister Gattuso che con la rete di Cani riesce a trovare il pareggio, nonostante l’inferiorità numerica dovuta ad un espulsione e al gol del vantaggio momentaneo dell’Entella.
Arena Garibaldi piena come sempre nonostante la pioggia. Ad inizio partita, per i primi 5 minuti di gioco, i settori della curva nord e della gradinata sono rimasti completamente vuoti: migliaia di persone hanno simbolicamente disertato i gradoni per mandare un segnale a chi, con l’emissione dei 95 recentissimi daspo, vorrebbe stroncare una comunità che si è formata nella lotta.
Il primo striscione da segnalare è ovviamente quello riferito ai daspo: “I vostri capi d’imputazione sono pura invenzione / Ci denunciate e diffidate / Le vostre bugie non devono essere insabbiate”.
Questo è il messaggio della Curva Nord: mentre migliaia di persone solidarizzano con i daspati, le questure di Pisa e Firenze dovranno provare la vericità di queste accuse che da subito sono apparse false. Sui fatti di Empoli ci sono gravi responsabilità proprio delle stesse forze dell’ordine che evidentemente vorrebbero far pagare agli ultras i blocchi stradali e dei treni compiuti durante le proteste alla società di Petroni.
Un altro striscione da segnalare è quello per la strage di Viareggio: “Pisa è vicina alle famiglie della strage di Viareggio”. Nel 2009 persero la vita trentadue persone a causa dell’incidente alla stazione ferroviaria viareggina. Solo a distanza di quasi 10 anni alcuni responsabili sono stati condannati e da altrettanti anni le famiglie delle vittime stanno lottando perchè giustizia sia fatta.
Infine un altro striscione esposto in Curva Nord è stato per ricordare Maurizio Alberti, storico ultras del gruppo Rangers e a cui è stato intitolato il settore popolare. Mau viene ricordato ogni anno dalla sua scomparsa: l’8 febbraio del 1999 morì tragicamente dopo un malore durante la partita Spezia – Pisa. I soccorsi tardarono ad entrare nel settore dei tifosi nerazzurri e giustizia sulla vicenda non è mai stata fatta.