“I comizi del Fogna” è uno spettacolo teatrale di e con il pisano Alberto Ierardi de La Ribalta Teatro.
I Comizi del Fogna sono estratti dalla vita e storie fantastiche del Fogna, un personaggio mitologico, una maschera della commedia dell’arte, che vive nel 2000. È un ritratto esasperato dei trentenni di oggi, è uno spettacolo musicale in cui tra canzoni e racconti si snoda l’anatomia di una generazione.
Il Fogna è una maschera del nostro tempo, una sorta di capitano della commedia dell’arte inadatto agli albori del 2000. Il Fogna nasce dalla crisi, uno spaccone melanconico inetto, è un bimbo sperduto, vive come se lo avessero abbandonato un giorno nel 2000, fa fatica ad esistere, beve moltissimo e non per festeggiare, ma per esistere appunto. Troppo giovane per non voler capire il mondo, troppo vecchio per sentirlo tutto suo.
Lo spettacolo si apre con il primo sproloquio, una telecronaca sul mondo che ha generato la crisi, con i tempi e i modi di una telecronaca calcistica. Il Fogna stesso con un megafono commenta lo sbriciolamento del mercato finanziario, la corsa all’austerità il crollo dei paesi mediterranei, dietro… una cartina dell’Europa, forse un sirtaki di sottofondo.
Poi il mondo in cui vive il Fogna. Il Fogna è l’attore ma parla di se in terza persona, così da evidenziare il tiro non volutamente autobiografico ma a cercare l’universale, disegnando i tratti di una maschera contemporanea figlia dei tempi incerti.
Nell’iconografia della commedia dell’arte, il Fogna più che un Arlecchino è un capitano. Il capitano è colui che “sboroneggia” sa parlare in pubblico ma poi irrimediabilmente ha quella che in termini tecnici si chiama rottura ovvero il momento nel quale la sua forza svanisce e diviene zimbello di fronte a tutti.
Il Fogna si racconta al pubblico scorrendo il flusso di pensiero, ma alterna i deliri al confronto diretto con il pubblico, così da farsi specchio nella comunità, gli spettatori per lui sono i detentori dell’epoca in cui viviamo, il Fogna quasi vorrebbe chiedere come funziona, quasi vorrebbe dimostrare davanti a tutti che lui è pronto che lui quanto meno è il fogna.
Il Fogna, non si capisce che fa la notte, ma ha una fidanzata ideale, Dewey Dell (W. Faulkner), una bambolina, che porta con se in scena, alla quale dedica tutto il suo amore romantico, e le canzoni che come i song nel teatro di Brecht accompagnano lo spettacolo, talvolta scavando nei temi salienti.