Dopo un’assemblea sindacale promossa da USB pubblico impiego e ricerca nell’aula 27 del CNR è iniziata la mobilitazione a oltranza con l’occupazione di alcune aree del centro di ricerca da parte dei ricercatori precari.
Protestano contro la bozza di proposta sulla stabilizzazione dei precari della ricerca da inserire nella legge di bilancio. I fondi, nonostante le promesse, sarebbero insufficienti. Coprirebbero solo trecento precari su un esercito di 4.500 precari in tutto il paese. Uno dei poli più avanzati della ricerca nazionale e uno dei centri di sviluppo e investimento principali della città si regge su un esercito di precariato. Uomini e donne altamente formati che lavorano con contratti a termine rinnovati ogni tre mesi e a volte di mese in mese. Le priorità del governo sono state rivolte all’aumento degli stipendi dei dirigenti scolastici, dei professori universitari e dell’assunzione nelle forze dell’ordine.
Già una settimana fa era scoppiata la protesta con dei blocchi davanti alla rotonda del centro di ricerca oggi l’intensità della mobilitazione è cresciuta.